Voce, godimento, sublimazione
Laura Pigozzi
Si esplorerà la voce nel suo valore di legame sociale, come capacità di produrre arte e pensiero, mentre si fa canto, in un’epoca come la nostra per molti versi anestetica, cioè sfavorevole all’estetica, alla sensibilità, alla creazione.
Cantare è un’attività artistatica collegata a quel Godimento Altro che non solo ha statuto sessuale ma - si sostiene qui con un meditato rischio - è il cuore pulsionale di ogni movimento inventivo e sublimatorio. Sublimare è godere, potremmo dire con un po’ di provocazione. In ogni arte c’è in gioco l’intreccio tra sublimazione e pulsione di morte. Importante sarà distinguere sublime e sublimazione, figure differenti ma contigue, che entrano nello stesso processo ma con funzioni distinte anche se confinanti. Il sublime è il sentimento di fronte alla Cosa: esso rappresenta la tentazione e il fallimento di ogni sublimazione, ma senza sublime nessuna sublimazione è possibile.
Ingresso libero.
Per informazioni e iscrizioni: trento@jonasonlus.it - 3477107141
organizzazione: Jonas Trento - Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi in collaborazione con Aisthesis e Tiring House