Voci di donna. Cristina di Belgiojoso

Teatro

Insieme per l'8 marzo

La biblioteca civica di Riva del Garda celebra la Giornata internazionale della Donna proponendo uno spettacolo che rende omaggio a Cristina Trivulzio di Belgiojoso, femminista ante litteram, patriota bella e coraggiosa, cosmopolita, ricchissima.
Mercoledì 7 marzo nell'auditorium del Conservatorio Amanda Sandrelli fa rivivere la figura e le gesta di una donna volitiva, colta e indipendente, principessa e grande lavoratrice.
«Voci di donna. Cristina di Belgiojoso» è un omaggio ad una donna dalle tante vite parallele e ad un esempio di coraggio e indipendenza che all’Italia fa onore.
Di notevole interesse le musiche originali del Fondo musicale de Lutti, Maffei e Belgiojoso della biblioteca civica di Riva del Garda, eseguite da Corrado Ruzza (pianoforte) e Oksana Lazareva (contralto).
Testo e regia di Gioia Costa.
In collaborazione con l'associazione culturale Esplorazioni, Altogarda Cultura (il Servizio Attività culturali intercomunale di Arco e Riva del Garda), il Comune di Nago Torbole e il Coordinamento teatrale trentino. L'inizio è alle ore 21; l'ingresso libero.

Uno spettacolo che racconta un'altra Unità, dando voce a una delle massime figure del Risorgimento italiano, una figura di donna di grande vigore, cultura ed eleganza, che ha saputo attraversare un’epoca centrale della modernità con spirito generoso, combattivo e lucidissimo, accompagnato da grandi qualità artistiche e da forte impegno sociale. Grazie alla collaborazione con la biblioteca civica di Riva del Garda lo spettacolo è nato insieme alla riscoperta delle musiche originali conservate dalla biblioteca.

Cristina Trivulzio di Belgiojoso dà vita a Parigi a un salotto letterario frequentato da Bellini, De Musset, Balzac, Liszt, La Fayette; ispira grandi amori, è ammirata da poeti, musicisti, storici e uomini politici e tratta direttamente con re e capi di Stato. A Parigi si occupa dell’assistenza agli esuli, in Italia apre asili nido e crea scuole maschili e femminili che suscitano scandalo fra i benpensanti dell’epoca. Lo stesso Manzoni commenta con sarcasmo la sua mania di insegnare ai contadini a leggere e scrivere, chiedendosi: «Ma quando saranno tutti eruditi, chi zapperà la terra?». Mazzini intuisce le sue qualità eccezionali e la nomina direttrice degli ospedali romani. Cristina, molto prima di Florence Nightingale, mette insieme un corpo di crocerossine volontarie di ogni ceto sociale, dalle borghesi alle prostitute, che offrono, sì, il fianco a qualche critica, sempre dei soliti benpensanti, ma che si rivelano straordinariamente efficienti e organizzate nel proprio lavoro.

Con la casa editrice da lei creata, pubblica libri e saggi, di vari autori ma anche suoi: fra questi nel 1860 «Della presente condizione delle donne e del loro avvenire», nel quale analizza le cause dell’emarginazione della donna, che ha radici in tempi lontani e dipende in gran parte dall’esclusione dagli studi. È lì che bisogna farsi strada; è lì la porta aperta per l’emancipazione; ed è per questo che crea scuole, non solo maschili ma anche femminili.

Amanda Sandrelli
Esordisce sul grande schermo giovanissima con «Non ci resta che piangere!» (1984), diretto da Massimo Troisi e Roberto Benigni. Giuseppe Bertolucci la dirige in «Strana la vita» e in «Amori in corso» che le vale la Sacher d'oro; Gabriele Salvatores (Nirvana), Gabriele Muccino (Ricordati di me), fino a «Christine, Cristina» nel 2009, prima regia di sua madre Stefania.
Al teatro arriva più tardi: nel '92 debutta all'Argot a Roma con la regia di Duccio Camerini in «Né in cielo né in terra», poi con Lina Wertmuller è Ginetta in «Gianni, Ginetta e gli altri», con Luca De Fusco in «Cronache italiane» (Stendhal); nel '98 è Irina in «Tre sorelle» (Cechov) per la regia di Camerini; e poi tanta drammaturgia contemporanea con Angelo Longoni in «Bruciati», «Xanax» e «Col piede giusto», e con altri autori italiani come Stefano Massini e Gianni Clementi, fino a quest'ultima stagione con un testo scritto e diretto da Lorenzo Gioielli: «Non c'è tempo, amore».
Ha recitato anche in molti film per la televisione, fra cui «Il compagno» (C. Maselli), «Perlasca» (A. Negrin), «Mafalda di Savoia» (M. Zaccaro), ed altri. Nella prima serie de «Il giudice Mastrangelo» è protagonista con Abatantuono di sei puntate. Ha anche scritto e diretto un cortometraggio, «Un amore possibile» (nel 2003) e un documentario, «Piedi x terra» (nel 2007) in Malawi. Ultimo progetto è la mise en espace di «Oscar e la dama in rosa», un piccolo libro di E. Schmitt, per la regia di L. Gioielli, con quattro musicisti, una sedia e un pigiama, con cui ha debuttato nel 2011 al teatro Ariosto di Reggio Emilia.

Oksana Lazareva
Nata a Tomsk (Siberia), dopo aver studiato presso l‘Università Statale delle Arti Teatrali con il regista del Teatro Bolscioi Boris Pokrowsky, si diploma brillantemente in Direzione di coro e subito dopo in Canto, prima presso il Conservatorio Tchaikovsky a Mosca con Elena Obraszova, poi presso il Conservatorio "Dall’Abaco" di Verona sotto la guida del M° Gianni Mastino.Dopo il debutto nella carriera operistica, avvenuto nel 1994, con il ruolo di Olga nell’opera "Eugenio Onegin" di Tchaikowsky. Affianca alla sua brillante carriera operistica un approfondito studio del repertorio cameristico russo (Rachmaninov, Tchaikowsky, Rimski-Korsakov, Mussorgsky, Shostakovich) ed europeo (Schubert, Schumann, Brahms, Wagner, Debussy, de Falla ) insieme alle frequentissime escursioni nella musica sacra ( Pergolesi, Vivaldi, Mozart, Beethoven, Bruckner) che la portano a cantare nella Sala Grande e nella Sala Rachmaninov di Mosca, a Londra per l‘Istituto italiano di cultura, in Austria per l’Osterfestival, a Roma per il festiva Europa, a Verona per la Fondazione Arena di Verona, a Milano per l’Accademia del Teatro alla Scala, in Francia nei teatri di Parigi, Bearritz, Cognac, Perigueux, Niort, in Belgio nel Palais des beaux-arts di Charleroi, in Spagna nell’Auditorium del Conservatorio di Tarragona e nella cattedrale di El Vendrell, in Tunisia nei Conservatori di Tunisi e Sousse, oltre che nelle maggiori città italiane.Contemporaneamente alla sua brillante carriera solistica, Oksana Lazareva intraprende dal 2001 anche una costante attività come regista di spettacoli musico-teatrali
Dal 1997 è docente della cattedra di canto presso l’Istituto di Musica Vivaldi di Bolzano.


organizzazione: Biblioteca civica di Riva del Garda