Volontari e volontariato. Riflessioni a margine di una ricerca

Convegno

Presentazione del volume “Volontari e volontariato. Riflessioni a margine di una ricerca”, edito dalla Pro Senectute del Ticino e Moesano.
È prevista per mercoledì 25 novembre alle 17.30 a Trento presso il Centro “Bernardo Clesio” in via Barbacovi 4.
Sarà presente l’autore.
Introduzione di Giampiero Girardi, presidente di Mandacarù.

Guglielmo Giumelli
“Volontari e volontariato”
Riflessioni a margine di una ricerca
Pro Senectute Ticino e Moesano, 2009

Questo testo nasce raccogliendo appunti e riflessioni a margine di una ricerca condotta in Canton Tici-no e nel Moesano, nella Svizzera italiana, in particolare nelle zone di Bellinzona e Locarno su un campio-ne di persone impegnate nelle associazioni di volontariato.
Si tratta di di una riflessione sul volontariato del sociologo Giumelli, un fenomeno che cresce coi limiti dello stato sociale, data la crisi che attanaglia il nostro Welfare. Il volontariato non risponde alla logi-ca del profitto. E’ l’attività discrezionale di chi mette liberamente a disposizione del tempo, senza so-stituirsi allo Stato e agli enti pubblici, a quei servizi e prestazioni fondamentali erogati dal servizio sanitario nazionale. Semmai il volontariato aggiunge, ma non sostituisce il pubblico, in una parola: inte-gra. Gli amministratori pubblici, pur non riescendo a sopperire a tutti i vuoti socio-assistenziali che riempiono le organizzazioni di volontariato, non danno a queste organizzazioni il giusto riconoscimento.
Un volontariato che non deve rispondere solo all’etica di istanze sociali, di una generosa offerta del proprio tempo, ma anche ad una elevata professionalità, per far fronte adeguatamente ai bisogni sem-pre più diversificati che salgono dalla nostra società inquieta, in organizzazioni gestite bene, erogando prestazioni di qualità.
Analizzando i questionari viene fuori un profilo di volontario di sesso prevalentemente femminile, di età in genere tra i 45- e i 60 anni, un volontario, dunque, che mette liberamente a disposizione il proprio tempo a favore di altri… per ricevere in cambio “qualcosa”, ma che cosa?
Innanzitutto un sentirsi portatore di un tempo che vale, che è utile. Si tratta di rispondere a dei biso-gni pressanti, che attenuano l’altrui ma anche il proprio isolamento. L’ attività di volontariato è quindi anche un’ occasione per stare insieme, per socializzare.
Resta aperto il problema degli incentivi, non necessariamente monetari, che se ben utilizzati possono rendere i volontari più affidabili. Occorre far sentire importanti i volontari, gratificarli, creare un gruppo coeso, per evitare che i volontari si disafezzionino alla propria associazione e se ne vadano al-trove.
Questa riflessione di Giumelli giunge quindi assai opportuna in un tempo come il nostro dove l’idea stes-sa di lavoro sta lentamente cambiando: ogni attività umana è produttiva, non solo quella materiale che produce merce e incrementa il prodotto nazionale lordo. In realtà chiunque presta un’attività social-mente utile arricchisce se stesso e la collettività.

Guglielmo Giumelli è sociologo e giornalista pubblicista. Lavora presso la Cattedra di Sociologia generale e sociologia del diritto dell'Università di Milano Bicocca (Facoltà di Giurisprudenza). È componente del Comitato etico dell'AUSL 11 della Regione Toscana e collabora con la fondazione svizzera “Pro Senectute” del Ticino/ Moesano. Svolge attività di ricerca e di consulenza in campo sociale. Tra le sue pubblicazioni più recenti, si ricorda: Vecchiaia (2000), Vecchiaia. percorsi cinematografici per la scuola (2001), Storie di Praso. Gli anziani ricordano e raccontano (2002), Solitudini (2006), Spazi (2007). Ha collaborato con l’Università della terza e età e del tempo disponibile di Trento e con varie realtà del terzo settore trentino. Ha curato per la Provincia autonoma di Trento il progetto: Anziani. una risorsa per la società. campagna di sensibilizzazione sull'invecchiamento ed il video Vecchi da buttare?