Vorrei che tu cantassi una canzone
Una proposta concertistica che ricerca e scopre sorprendenti affinità tra la tradizione del canto popolare di montagna e la diffusione della musica di ispirazione popolaresca
Un’inedita accoppiata quella che vedrà alternarsi sul palco la Corale “Città di Trento”, uno dei più antichi sodalizi culturali cittadini – la cui nascita risale ad oltre 150 anni fa - e il Coro della SOSAT, fondato nel 1926, per una proposta concertistica che ricerca e scopre sorprendenti affinità tra la tradizione del canto popolare di montagna nato all'inizio del Novecento e la diffusione della musica di ispirazione popolaresca all’epoca delle corti rinascimentali italiane.
Già il titolo del concerto, “Vorrei che tu cantassi una canzone”, prende le mosse da una villotta del compositore bolognese Filippo Azzaiolo vissuto nella seconda metà del Cinquecento. L’invito sintetizza la dilettevole moda di riunirsi a cantare testi di matrice popolare alternati a composizioni più impegnative come i madrigali con testi amorosi seri e nobili, vestiti in tutti e due i casi delle eccellenti intonazioni composte da illustri musicisti di corte, una moda che dilaga nei palazzi e nei castelli. Sarà la Corale diretta da Roberto Gianotti a farsi carico, nella prima parte del concerto, di intonare greghesche e villanelle, villotte e canzonette alternate a madrigali di autori cinquecenteschi come Vittoria Aleotti (l’unica donna compositrice dell'epoca di cui sono rimaste delle composizioni), Luca Marenzio o Cipriano de Rore, riportando in vita il clima gioioso dei canti di ispirazione popolare e il clima serio, meditativo dei madrigali che allietava i protagonisti del Rinascimento italiano.
A sua volta il Coro della SOSAT diretto da Roberto Garniga si cimenterà con le giustiniane, divertenti composizioni rinascimentali in dialetto veneziano per sole voci maschili i cui testi narrano i ricordi di “tre vechieti inamorai comemorando i nostri amori antighi” costruite musicalmente esattamente come i nostri primi canti popolari a più voci.
Il Coro SOSAT, fedele come sempre al suo stampo fondativo, passerà poi al suo repertorio riproponendo, con la vocalità e la timbrica che ne hanno segnato l’esordio (non a caso la recente produzione del Coro significativamente titola: “Ritorno alle origini”), un suggestivo medley sul Trentino e alcune delle più belle canzoni di Franco Sartori e dello stesso Roberto Gianotti.
Sarà un’occasione per confrontare i gusti musicali di due epoche lontane nel tempo ma legate da un filo che unisce modalità di trasmissione e di contaminazione tra musica colta e musica popolare.
organizzazione: Comune di Trento