Vox populi, vox web

Convegno

Aperitivi neuroscientifici

Marco Baroni (linguista computazionale)
Vox populi, vox web
Come gli esseri umani si rispecchiano nel web

Immaginiamo che un alieno curioso decida di volerci conoscere. Immaginiamo che abbia a disposizione solamente un computer e una connessione internet. Non potendo entrare in contatto con noi in modo diretto, che idea si farebbe dell’umanità attraverso le informazioni che continuamente disseminiamo in Rete?
Versione moderna del Voyager Golden Record, il disco inserito dalla NASA nelle due sonde Voyager e pensato per illustrare ad altre forme di vita il nostro mondo e le nostre conoscenze, la Rete contiene una quantità immensa di dati che ci riguardano. Costituisce un enorme database utile per lo studio degli essere umani, potentissimo in virtù della sua vastità per tutti coloro che finora se ne sono occupati, come sociologi e psicologi.
A soli vent’anni dalla sua creazione, la Rete è oggi un potente strumento, di cui si discutono e analizzano le potenzialità, la natura democratica, la libertà di accesso alle informazioni che consente, i cambiamenti che introduce nella nostra vita. Ma al di là di questi aspetti, il Web è una fonte preziosissima di dati antropologici, linguistici e cognitivi sugli esseri umani. “Come gli esseri umani si rispecchiano nel web” è quanto cercheremo di capire nel corso dell’Aperitivo Neuroscientifico di giovedì 24 marzo alle ore 18, alla cafeteria Le Arti del MART, con Marco Baroni, linguista computazionale, ricercatore del Language, Interaction and Computation (CLIC) del Centro Mente/Cervello (CIMeC).
Guidati da Marco Baroni, utilizzeremo gli strumenti creati dal suo gruppo di ricerca e da altri per interrogare il web e ottenere informazioni dettagliate sull’uso delle parole da parte dei navigatori, diversi per lingua e genere, nelle varie ore della giornata. Elementi importanti, in grado di determinare in modo non ambiguo a quale dei numerosi significati di uno stesso vocabolo l’utente sta facendo riferimento.
Il passo successivo riguarda l’elaborazione dei dati che l’uso intelligente di questi algoritmi ci restituisce. “Oltre ad aiutarci negli studi sul linguaggio, infatti, queste informazioni potranno essere analizzate da gruppi di ricerca interdisciplinari comprendenti psicologi, studiosi di questioni di genere e sociologi e rendere possibili studi quantitativi rilevanti su larga scala”, ha spiegato Marco Baroni, che da pochi mesi ha avviato una collaborazione triennale con Google sull’estrazione di informazioni semantiche da documenti multimediali.


organizzazione: CIMeC Centro Interdipartimentale Mente Cervello dell'Università di Trento a Rovereto