... zon, zon su la Belamonte...

Mostra

Il Parco in tasca. Estate 2005
Esposizioni e mostre

I portacote nella tradizione delle Valli di Fiemme, Fassa, Pimiero e Vanoi

È una Mostra a carattere fortemente etnografico dove la tradizione si rivela attraverso oggetti artistici unici e particolari, i PORTACOTE. Sono i caratteristici contenitori della cote, la pietra di silice usata per affilare la falce durante la fienagione. Sono oggetti da lavoro, ma anche tesori simbolici ed artistici di quella cultura materiale che ha segnato, cambiato e disegnato la struttura del territorio alpino là dove il pascolo ed i boschi cedevano lo spazio ai pré da mont, i prati d’alta montagna, dove l’erba si arricchiva di fiori e sostanze rare e preziose che conferivano al fieno e quindi al latte e ai suoi derivati, sapori e qualità superiori.
È un incontro tra vallate e luoghi simili e diversi: attraverso il portacote, si scoprono affinità e particolarità delle Valli di Primiero, del Vanoi, di Fiemme e di Fassa, legate oggi anche dal territorio compreso nel Parco Naturale di Paneveggio/Pale di San Martino.
Ma è anche una riscoperta di quel sapere che attraverso l’arte povera tramanda sensazioni ed emozioni ancora vive. Dalle valli citate, attraverso la bellezza o la rusticità dei portatcote raccolti rigorosamente tra la gente, traspare la povertà e la ricchezza che caratterizzavano la vita rurale di un tempo. Dai primi manufatti ritrovati, quelli più semplici ottenuti da un corno di vacca, a quelli lavorati ed intagliati interamente a mano, ai più “moderni” ottenuti con la lavorazione al tornio ad acqua, sono tutti pezzi originali ed unici che raccontano attraverso l’usura, le toppe improvvisate, i dipinti dal sapore magico/sacrale e propiziatorio, tutte le paure, le ansie, le aspettative e le speranze che le famiglie, e gli uomini in particolare, portavano ai prati e agli alpeggi durante l’estate.
Gli oggetti in Mostra appartengono ormai al passato ma sanno ancora creare e donare al visitatore emozioni e ricordi intrisi di fatiche e privazioni ma anche di serenità e pace.
Lo spazio espositivo, inoltre, è arricchito da numerosi pannelli fotografici, da disegni curati nei minimi dettagli da Elena Luise, da testi che illustrano le migrazioni stagionali dei siegadori, i braccianti agricoli che dalle valli del Primiero e del Bellunese si recavano stagionalmente in Fiemme e Fassa, e a Paneveggio in particolare, per lo sfalcio estivo.
Ed ancora, attimi di letteratura locale legati al portacote e alla fienagione, un piccolo diorama che illustra l’interno di un ricovero d’alta montagna, giochi di luce e colore riflessi sugli oggetti esposti.


organizzazione: Parco Naturale Paneveggio Pale di S. Martino