Il libro è morto, viva il libro!
In biblioteca a Vezzano
Tra maggio e giugno, per alcune settimane, nella sede di Vezzano abbiamo ospitato la mostra itinerante Il libro è morto. Viva il libro!
Ho provato un senso di vuoto quando ho dovuto consegnare le 50 tavole che la compongono a un'altra biblioteca: colorate e bellissime, così diverse l'una dall'altra, hanno riempito a lungo le pareti, colpito lo sguardo, e mi hanno fatto riflettere. Sul libro, sull'arte, sulla parola e la scrittura, e su quello che tutte queste cose hanno rappresentato e rappresentano per ognuno e per la comunità umana. Quello che segue è il tentativo di esorcizzare il vuoto: un vuoto che mi spaventa per quello che posso intravedere se venissero a mancare l'arte e la bellezza... e i libri, depositari e custodi di ciò che più di ogni altra cosa contraddistingue l'umano: la parola. Una parola che, attraverso la scrittura, traduce pensieri, sentimenti, riflessioni, sapere in forma comunicabile, ne permette la circolazione e fruibilità e li consegna alle generazioni successive, in uno scambio all'insegna della continuità, del ripensamento, della rielaborazione. E se il libro venisse a mancare, sia nella vita del singolo che in quella delle comunità? Se venisse a mancare la disponibilità a farsi interrogare, sollecitare, stimolare da quella particolare forma di scrittura e di racconto che si sedimenta in un libro?
Viva il libro, dunque! E soprattutto “viva!” quel qualcosa che il libro sa dare alla nostra interiorità, alla nostra identità di individui e di comunità: bellezza, silenziosa riflessione, cura della forma e delle forme, trasmissione intergenerazionale, dialogo interiore e condivisione, scoperta, maturazione, trasformazione. Tutte cose preziose e fragili, costitutive dell'umano, affidate alla nostra scelta, e che è nostra responsabilità custodire, diffondere e consegnare alle generazioni future.
17/08/2018