Ridicule
Teatro umano
1780. Versailles. Corte di Luigi XVI.
Un nobile ingegnere, idrografo in una provincia francese, arriva a Versailles con un piano di risanamento della sua paludosa regione natia, infestata dalla malaria. Deve cercare di ottenere un finanziamento da Luigi XVI. Per riuscire a parlare con il re dovrebbe imparare a blandire, adulare e brillare in una società che non gli appartiene, sadica e corrotta. L'atmosfera della corte francese è dominata dalla finzione e nonostante l'aiuto del marchese Bellegarde, l'ingegnere non riesce a evitare le trappole del ridicolo, creato da una visione spietata e cinica dell'uomo sul prossimo in difficoltà. Lo sguardo del registra si concentra sul nobile idrografo, vero illuministra dell'epoca, proponendo un ritratto della Belle Époque francese.
Con qualche punta di oratoria pedante e didattica, Ridicule è un film dialettico e non soltanto per la sua alternanza di commedia e dramma, frivolezza e gravità. Snobbato da molti critici, è premiato con quattro Cesar - miglior film, regia, sceneggiatura, costumi - perchè, sotto il trucco e le parrucche, si recita con accuratezza.
Il paesaggio verde è quello dei grandiosi, scenografici e teatrali giardini barocchi francesi del 1700, che partecipano alle vicende umane in bilico tra verità e apparenza.
07/08/2018