#accaddeoggi: 14 giugno 1966
Viene abolito l’Indice dei libri proibiti
Creato nel 1559 da papa Paolo IV, l’Indice conteneva l’elenco delle pubblicazioni proibite dalla Chiesa cattolica “per salvaguardare, secondo il mandato divino, l'integrità della fede e dei costumi”. L'elenco fu tenuto aggiornato fino alla metà del XX secolo e fu soppresso dalla Congregazione per la dottrina della fede il 14 giugno del 1966. Secondo la legge canonica, le forme di controllo sulla letteratura dovevano essere principalmente due: una prima, di censura preventiva, che poteva concedere il classico imprimatur ai libri redatti da cattolici su tematiche riguardanti la morale o la fede; una seconda, di aperta condanna, per volumi considerati offensivi. Quest'ultima prevedeva l'inserimento nell'index dei libri incriminati: il loro possesso fu un frequente capo di accusa nei processi per eresia. Finirono all’Indice le opere di Erasmo da Rotterdam, Niccolò Machiavelli e Keplero, ma anche il Decameron di Boccaccio e le Operette morali di Leopardi.
La storia dell’Indice dei libri proibiti nelle biblioteche del Sistema bibliotecario trentino
04/06/2018