#accaddeoggi 20 novembre 1910: muore Lev Tolstòj
Gigante della letteratura russa
Lev Nikolàevič Tolstòj nacque il 9 settembre 1828 da una famiglia nobile nei pressi della città di Tula, nella Russia europea.
Rimasto orfano in giovane età, fu allevato dalle zie ed educato da precettori. Si avvicinò presto alla filosofia e alla letteratura, prediligendo autori come Rousseau, Sterne e Puskin.
Nel 1851 si arruolò come volontario nell’esercito russo e combatté nella guerra del Caucaso e poi in quella di Crimea. Le tragiche vicende vissute durante quest’esperienza lo segnarono profondamente, tanto da convincerlo a occuparsi di scrittura a tempo pieno. Dall’esperienza bellica emersero i suoi primi racconti di successo, tra i quali Racconti di Sebastopoli (1855), Il taglio del bosco (1855) e La tempesta di neve (1856), che colpirono i lettori russi per il loro crudo realismo e gli valsero anche l’apprezzamento di altri scrittori, come Fëdor Dostoevskij.
Autore estremamente prolifico, Tolstòj scrisse negli anni successivi capolavori come Guerra e pace (1865-1869), Anna Karenina (1873-1877) e La morte di Ivan Il’ič (1886), dai quali traspariva la sua sempre più crescente empatia verso le miserie sociali e il graduale sviluppo di un pensiero dominato dall’etica e dal pacifismo. Proprio grazie alle sue prese di posizione pubbliche, Tolstòj divenne un vero e proprio simbolo della non-violenza ed il suo pensiero fu fonte di ispirazione per celebri personaggi storici, tra i quali Ghandi.
Lev Tolstòj morì il 20 novembre 1910 ad Astàpovo.
“Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso.”Lev Tolstòj
20/11/2017