La soggettività del migrante lungo la Fortezza Europa
Presentazione del libro di Nicola Bonelli
L'Europa si trova di fronte a un passaggio critico. È come se i popoli variamente discriminati o oppressi, attraverso la loro decisione di sormontare le frontiere che l'Europa pone loro di fronte, pretendano con la loro presenza di rimettere in discussione quella logica di dominio che ha governato il mondo negli ultimi secoli. Lontano dalle visioni spersonalizzanti della burocrazia europea e dal processo di normalizzazione del razzismo e delle discriminazioni dei movimenti xenofobi, nella prospettiva che ho cercato di delineare in questo lavoro, il migrante, che sia profugo o rifugiato, può diventare una figura cruciale ed emblematica del mondo globalizzato e post-coloniale, nella misura in cui valica le frontiere geografiche e culturali, simboleggiando la pluralità e l'interconnessione tra vari territori, identità e religioni. Solleva con la sua sola presenza problemi di democrazia, libertà e parità nella società e nei luoghi di lavoro, diritto di cittadinanza e redistribuzione delle risorse.
Nicola Bonelli, 25 anni, si è laureato in Filosofia a Trento e in Relazioni internazionali all'Università di Venezia. Si interessa principalmente di problemi legati alle migrazioni e alle relazioni interetniche. Attualmente lavora come operatore di accoglienza per richiedenti asilo. Ha svolto attività di volontariato in Kebya e, dopo alcuni mesi in un campo profughi in Libano, ha collaborato alla realizzazione del primo corridoio umanitario lanciato dalla società civile italiana.
Ingresso libero
organizzazione: Biblioteca civica "B. Emmert" di Arco