Orlando Gasperini, un bibliotecario di confine
A dieci anni dalla scomparsa
Nel dicembre di dieci anni fa moriva improvvisamente Orlando Gasperini (1954-2008), artista, bibliotecario, animatore culturale. Della sua figura di artista testimoniano le esposizioni che ne hanno accompagnato l’attività. La sua vicenda artistica è stata ricostruita nel video di Cecilia Bozza, Dimmi cosa vedi, titolo che nasce dal modo in cui Orlando rispondeva a chi gli chiedeva cosa significasse un suo dipinto. "Dimmi cosa vedi" è uno sguardo sulla sua opera e sul suo mondo interiore.
Per quanto importante tuttavia questo è solo uno degli aspetti della personalità di Orlando. Innanzitutto era un fine e coerente intellettuale, il cui riferimento era la serrata critica al presente svolta da Pier Paolo Pasolini in Scritti corsari e soprattutto in Lettere luterane, uno dei suoi libri più amati. Non si trovava a suo agio nel mondo liquido che lo circondava: le sue opere rappresentano un mondo in cui dominano l’incertezza e lo smarrimento, un mondo dopo la caduta, annichilito dalla lontananza del divino. Lo caratterizzavano una profonda fiducia negli altri, che se tradita lo
lasciava sempre sgomento, la cura dei rapporti, amicizie profonde, un profondo legame al paese e alla sua comunità. Questo legame guidava il suo lavoro alla biblioteca di Grigno, mai chiusa nel localismo o schiacciata sui bestseller, ma aperta, curiosa, appassionata. Orlando aveva costruito una sezione che riguardava il vicino Veneto, aveva posto grande attenzione al settore delle arti e alla letteratura per l’infanzia, che conosceva e frequentava. Aveva seguito con grande interesse le vicende connesse alla scoperta delle pietre dipinte del Riparo Dalmeri, capendo la grande importanza della scoperta non solo per gli esperti, ma per l’intera popolazione e creata una importante sezione riguardante il paleolitico.
La sua attività di bibliotecario aveva come centro il rapporto con la comunità: lui era sempre presente alle iniziative e un punto riferimento per le associazioni. Bibliotecario di confine non solo perché abitava dove il Trentino sfocia verso il Veneto, ma per il suo gusto di attraversare i confini, di non riconoscere steccati e barriere. É stato anche grazie ad Orlando che ha visto la luce il progetto del Sistema culturale della Valsugana Orientale, un esempio di collaborazione tra
biblioteche e di condivisione di progetti culturali. Soprattutto di questo aspetto parleranno Gianluigi Bozza, Mario
Cossali, Vittorio Fabris, Enrico Galvan, Massimo Libardi, Davide Minati ed Emanuele Montibeller nel dibattito-incontro del 14 dicembre.
organizzazione: Comune di Grigno, Sistema culturale Valsugana orientale