Remo Costa (1899 -1983)
Presentazione del libro. Ricordi di Francesco Piccolrovazzi e Gianfranco Valduga. Interventi di Fabrizio Rasera, Mario Cossali e Gianmario Baldi
Remo Costa: la storia di un uomo che si intreccia profondamente con la storia della sua famiglia, della sua città e del nostro Paese. È la storia di un uomo silenzioso, autorevole, con una personalità forte e decisa come le sue montagne. Grazie al lavoro di Franco Valduga e Francesco Piccolrovazzi e alla loro amicizia con Remo Costa oggi possiamo cominciare a conosce questo personaggio che ha attraversato il Novecento diventandone un testimone. La grande passione politica e la lotta condotta sempre in prima persona, per far emergere quanto di nuovo maturava in seno alla società del suo tempo. Egli fu, al fianco del suo caro amico Fortunato Depero, un teorico del messaggio futurista. Fu quindi irredentista, interventista, arruolatosi come volontario nell’esercito italiano visse l’affermarsi del nazionalismo e del fascismo e contro il fascismo egli si schierò sempre, prima nelle fi le del partito repubblicano poi in quelle del partito comunista cui rimase fedele fi no alla scomparsa di esso. Pagò questa militanza con il confino, la prigione, la persecuzione che non lo piegarono tanto che fu protagonista dell’organizzazione della resistenza e della guerra partigiana in Trentino in stretto collegamento con il Partito comunista a livello nazionale e col CLN. La liberazione lo vide responsabile per il Trentino del Partito Comunista Italiano e assertore dei valori autonomistici di cui il partito doveva essere portatore. Consultore nazionale fu il primo rappresentante nazionale del PCI trentino, si adoperò per la risoluzione dei più gravi problemi locali. La vecchiaia e il pensionamento non lo colsero inattivo. Rimase sempre in contatto con personalità eminenti del PCI a livello nazionale. Seguì appassionatamente il travaglio del PCI asserendo la necessità del suo rinnovamento.
organizzazione: Biblioteca civica "G. Tartarotti" di Rovereto