I dati storici

05/09/2014 Administrator User
Argomento
I dati storici
Testo

I primi contatti intercorsi tra la popolazione retica trentina e i Romani risalgono al III/II sec.a.C., quando questi ultimi, dopo aver conquistato le regioni orientali del Mediterraneo, incominciarono a penetrare nelle zone a nord del Po. Ciò avvenne però, come ormai ritengono quasi tutti gli studiosi, non con l'impiego della forza, tranne qualche raro caso, ma attraverso pacifici scambi commerciali. Probabilmente, all'inizio, vennero stipulati dei trattati con le classi dirigenti locali che accoglievano di buon grado la mentalità e i costumi romani. I primi contatti sicuri tra le popolazioni a nord del Po e i Romani risalgono al 225 a.C., quando i Galli Cenomani fornirono aiuti ai Romani contro i Galli Insubri e i Boi che avevano organizzato una spedizione armata contro Roma. Nel 197 a.C. vennero stipulati patti rispettosi delle autonomie locali a cui fanno riferimento vari scrittori romani tra cui Livio e Cicerone che, nell'orazione Pro Balbo, pronunciata nel 56 a.C., parla di trattati federativi come quelli dei Cenomani e di altre popolazioni, che a quell'epoca erano ancora in vigore.
Solo agli inizi del I sec.a.C. venne attribuita alla regione a nord del Po, denominata Transpadana o Cisalpina, una organizzazione politico-amministrativa complessiva, con la concessione (probabilmente nell'89 a.C.) dello ius Latii (cioè del diritto latino, condizione giuridica propria delle colonie latine) a tutte le comunità che ancora non l'avevano. Esse venivano così a godere di autonomia amministrativa rispetto a Roma di cui erano alleate e alla quale avevano l'obbligo di fornire un contingente militare e di osservare fedeltà nella politica estera.
Nel 49-42 a.C., attraverso la lex Roscia o la lex Rubria o la lex Iulia municipalis i Cisalpini ottennero la cittadinanza romana.
Sorsero così i Municipia, formati da una città e dal territorio circostante, i cui abitanti erano cittadini romani. A capo vi erano quattro magistrati di cui due erano i supremi amministratori della giustizia, che convocavano il consiglio e le adunanze elettive della popolazione ed amministravano le finanze. Altri due magistrati controllavano il consiglio municipale, formato dai consiglieri ed avevano ampi poteri in relazione al culto pubblico. Ogni cinque anni venivano eletti dei magistrati che provvedevano al censimento della popolazione e potevano espellere i personaggi che si erano resi indegni.

Da
300 a.C.
A
100 a.C.
Codice
48532
Oggetti correlati (0)
L'elemento visualizzato non fa uso di nessun altro oggetto.
Oggetti correlati inversi (0)
L'elemento visualizzato non è in uso da nessun altro oggetto.