Il consolidarsi del regime

05/09/2014 Administrator User
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Il consolidarsi del regime
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Con l'aprirsi degli anni trenta il regime puntò al suo consolidamento normalizzando alcune situazioni amministrative, come quella del comune di Trento con la nomina a podestà di Mario Scotoni, e quella del rettorato dell'amministrazione provinciale. Lo svolgimento a Bolzano e a Trento, nel settembre 1930, del XIX congresso della Società italiana per il progresso delle scienze, costituì una importante e reclamizzata occasione per dimostrare la vitalità culturale all'ombra del fascismo ed il rilancio della ricerca scientifica nelle due province, improntata ai sensi dell'italianità.
Il 1931 fu contrassegnato nel Trentino, come in tutta Italia, dallo scontro fra chiesa e regime sul diritto all'educazione dei giovani che il fascismo reclamava alle proprie competenze in forme totalitarie e la chiesa manteneva in vita sotto lo scudo dell'Azione cattolica. Per ordine di Mussolini avvenne lo scioglimento delle federazioni e dei circoli giovanili cattolici, degli oratori e ricreatori con chiusura delle sedi e sequestro dei materiali in esse contenuti. Le forti reazioni e le polemiche consigliarono però il fascismo a fare retromarcia e, nel settembre, si giunse ad un accordo che permise il ritorno in vita delle associazioni cattoliche, per quanto controllate in modo attento e continuativo dall'autorità politica. Un'altra crisi, di tipo diverso, ebbe inizio nel 1932 con il crollo degli istituti bancari dovuto alla forte recessione ed alla contrazione dei depositi. I maggiori contraccolpi sulla tenuta del sistema politico – economico furono dati dal tracollo della Banca del Trentino e dell'Alto Adige. Il nuovo istituto bancario, la Banca di Trento, sorta al posto di quello messo in liquidazione, venne aperta solo nel gennaio 1935.
Mentre la contrapposizione tra le fazioni del fascismo locale non conosceva tregua e portava al ricorso di interventi esterni, il regime continuava la penetrazione in tutte le pieghe della società civile con particolare cura rivolta al mondo della scuola ed alla massa della popolazione agricola. L'assenso, almeno formale, risultò dalle elezioni del marzo 1934: i votanti furono il 98% ed i "no" alla lista unica furono 278. In realtà l'espressione del dissenso comportava un rischioso atto di coraggio perché non esisteva la segretezza del voto, dato che le schede per il "si" erano tricolore. La strumentalizzazione del mito nazionale per guadagnare il Trentino trovò il suo culmine nel 1935 quando venne inaugurato il monumento a Cesare Battisti eretto sul Doss Trento. In occasione della cerimonia, svoltasi il 26 maggio, l'aspetto del capoluogo venne trasformato in una immensa immagine coreografica magnificante il fascismo, con palese tradimento della figura del martire ridotto a precursore del regime. Nel medesimo anno giungeva in provincia Benito Mussolini, recatosi prima in Valle di Non dove si svolgevano le manovre militari e poi a Trento dove, il 31 agosto, arringava nell'attuale piazza Duomo una folla di 70.000 persone.
Il paese, gradatamente e sovente in forme passive, si adeguava al nuovo corso politico accettando la fatalità degli eventi che apparivano inevitabili. La guerra dichiarata nel 1935 contro l'Etiopia, fu l'occasione per una martellante propaganda a sostegno dei diritti coloniali italiani e contro le potenze plutocratiche che avevano deliberato le sanzioni economiche, tanto da convincere alla generosa offerta alla patria delle fedi nuziali d'oro. Alcuni trentini, oltre ai richiamati, partirono come volontari e poi, a guerra finita, un migliaio di operai si trasferì in Africa Orientale con il miraggio di un lavoro vantaggioso. La guerra civile spagnola (1936-1939) portò all'invio di qualche centinaio di militari trentini a sostegno dell'esercito franchista mentre altri, già all'estero, fecero parte delle brigate internazionali antifranchiste.
L'occupazione fascista di ogni spazio, anche minimo, della vita individuale e sociale non conosceva sosta; le associazioni già esistenti venivano potenziate e se ne creavano altre di natura militare o paramilitare, culturali, professionali, sportive, femminili, in modo che la vita dei cittadini e le loro coscienze, dalla nascita alla morte, fossero irregimentate nell'unico progetto del cesarismo mussoliniano. Nel marzo 1939 avvenne la sostituzione della Camera dei deputati con la Camera dei fasci e delle corporazioni, non elettiva ma designata dagli apparati del regime. Di essa fecero parte, per il Trentino, Italo Lunelli, Bruno Mendini (podestà di Trento dopo i nove anni di Mario Scotoni), Vittorio dalla Bona e Augusto Garbari. Nel 1939, mentre già spiravano arie di guerra, giunse a Trento il fascistissimo prefetto Italo Foschi, destinato a rimanere in carica fino al crollo del regime.

Da
1930
A
1939
Personaggi
Mussolini Benito , Lunelli Italo , Scotoni Mario , Mendini Bruno , Dalla Bona Vittorio , Garbari Augusto , Foschi Italo , Battisti Cesare
Codice
48747
codici_personaggi_as_text
50686-50691-50692-50693-50694-50695-50696-50754
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Foschi Italo Personaggio Attributo ( Personaggi )
Garbari Augusto Personaggio Attributo ( Personaggi )
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