L'attività dei deputati trentini alla Camera di Vienna

05/09/2014 Administrator User
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L'attività dei deputati trentini alla Camera di Vienna
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Nei primi anni del novecento l'attività della deputazione trentina alla Camera di Vienna si mantenne intensa con interpellanze ed interventi su tutti i problemi amministrativi, economici e sociali del Tirolo italiano, mentre gli scontri fra le nazionalità compromettevano i lavori parlamentari. La speranza di attenuare tali scontri e le sollecitazioni dei cristiano-sociali e dei socialdemocratici portarono all'introduzione del suffragio universale maschile, nella persuasione che l'entrata alla Camera delle forze legate all'internazionalismo di dottrina o di classe avrebbe decantato le incancrenite opposizioni. La riforma elettorale, approvata nel gennaio 1907, elevava il numero dei componenti la Camera a 516, con nuovi quattro seggi riservati al Tirolo, uno dei quali per il Trentino. Sparita la suddivisione per curie, gli elettori venivano ripartiti sulla base dei distretti che tenevano conto dell'appartenenza nazionale.
I partiti trentini si presentarono all'appuntamento elettorale con possibilità di successo assai diverse. I liberali erano travagliati da una profonda crisi, aggravata dalla spaccatura verificatasi dal 1902 al 1906, quando l'ala progressista capeggiata da Giuseppe Silli si era alleata con i socialisti per mantenere la guida del comune di Trento. Anche in casa socialista la vita non si svolgeva tranquilla per la difficile compresenza di forti personalità e la frattura, ricomposta a fatica, tra la conduzione politica e l'organizzazione sindacale. I cattolici, viceversa, si presentavano in pieno vigore, con un partito "laico", liberato dalla rigidità confessionale. Alla direzione de "La voce cattolica" Alcide Degasperi aveva sostituito don Guido de Gentili ed il giornale nel 1906 mutava la testata con quella de "Il Trentino", impegnato ad interessarsi anche "dello spirito positivamente nazionale e della democrazia".
Le elezioni del 14 maggio 1907, compiute dopo un'intensa propaganda, registrarono nel Trentino un'affluenza alle urne del 70-80% (84,6% nell'intera Austria). I risultati, scontati fin dalle previsioni, segnarono il trionfo dei popolari che guadagnarono sette collegi; per i liberali venne eletto a Rovereto Valeriano Malfatti e per i socialisti a Trento Augusto Avancini, entrambi a seguito dell'intesa elettorale fra i due schieramenti politici. L'entrata in forza alla Camera dei partiti di massa non riuscì a smorzare i conflitti nazionali che paralizzavano i lavori e portavano al frequente ricorso ai decreti-legge. In tale situazione i rappresentanti trentini fecero fronte comune, chiedendo i provvedimenti atti a risolvere le maggiori situazioni di disagio economico-sociale e per la difesa dei caratteri nazionali del paese alla quale si stavano convertendo anche i cattolici.
Nel 1911 si tennero elezioni anticipate, contando in questo modo di dare vita ad una Camera più governabile. Nel Trentino l'affluenza alle urne scese al 60% ma i risultati confermarono quelli del 1907: sette seggi ai popolari con riconferma di Enrico Conci e l'elezione di Alcide Degasperi, uno ai liberali (Malfatti) ed uno ai socialisti (Cesare Battisti al posto dell'internazionalista Avancini). Nella nuova Camera, che presentava un regresso dei cristiano-sociali e della socialdemocrazia, il radicalismo nazionale si era ormai diffuso in tutti i gruppi etnici creando dilacerazioni incomponibili. L'attività del Parlamento veniva limitata attraverso l'uso dei decreti-legge e, mentre si rafforzava il potenziale militare per controllare la questione balcanica, l'incapacità di risolvere in modo globale il problema delle nazionalità preparava il collasso generale dello stato austriaco.
La deputazione trentina, ancora una volta, fu attivissima approfittando dei brevi periodi di apertura della Camera per sollevare il tema della difesa nazionale, per condannare il militarismo ed i disagi arrecati dai lavori per le fortificazioni nel Tirolo italiano, per porre all'attenzione dell'organo legislativo i problemi sociali, economici, viari, ferroviari e dei lavori pubblici attraverso reiterati e martellanti interventi. L'attività della Camera, sempre più compromessa dalla virulenza dei conflitti nazionali, venne sospesa a tempo indeterminato nel marzo 1914 e, nel luglio, la guerra fu dichiarata a Parlamento chiuso senza l'avvallo, o meno, delle forze politiche.

Da
1900
A
1914
Personaggi
Conci Enrico , Degasperi Alcide , Malfatti Valeriano , Avancini Augusto , De Gentili Guido , Battisti Cesare
Codice
48715
codici_personaggi_as_text
50410-50413-50462-50661-50663-50754
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Avancini Augusto Personaggio Attributo ( Personaggi )
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