L'irredentismo e la politica italiana

05/09/2014 Administrator User
Argomento
L'irredentismo e la politica italiana
Testo

Nel 1874, nonostante i rapporti italo-austriaci cominciassero a farsi amichevoli, il ministro degli esteri d'Austria, conte Andrassy, inviava al governo di Roma una "nota" destinata a rimanere il punto di riferimento in tema d'irredentismo: ammettere per la minoranza italiana il principio delle frontiere etniche significava sollevare le richieste di altre nazionalità e provocare un moto centrifugo tale da smembrare la duplice monarchia ed altri stati includenti minoranze, con la compromissione dell'intero equilibrio europeo. Di conseguenza la politica ufficiale italiana smorzò o sconfessò l'irredentismo che rimase patrimonio dei movimenti d'opinione, pronti a manifestazioni di piazza come nel 1876.
A Napoli, nel 1877, ad opera di Matteo Renato Imbriani nasceva l' "Associazione in pro dell'Italia irredenta", seguita da altre associazioni e circoli con connotazioni protestatarie ed antigovernative che si esprimevano quando la politica estera italiana era ritenuta rinunciataria (congresso di Berlino del 1878) o in occasione di particolari eventi (la condanna a morte di Guglielmo Oberdan nel 1882). La nascita della Triplice alleanza fra Italia, Austria e Germania, firmata nel 1882 e sempre rinnovata fino alla sua denuncia nel 1915, poneva fuori legge l'irredentismo. L'avvento del Crispi al potere portò allo scioglimento dei circoli irredentistici ritenuti di "sinistra" ed alla condanna dell'intero irredentismo definito dal primo ministro "il più dannoso degli errori in Italia". Da questo momento le istanze patriottiche ripiegarono, almeno formalmente, su un programma di difesa nazionale che potesse convivere con l'ordine conservatore assicurato dall'alleanza con gli imperi centrali.
I trentini emigrati nel regno nel 1879 costituivano a Milano il "Circolo trentino" al quale, più tardi, se ne aggiunsero altri a Roma, Torino, Verona. Ma, nonostante il fervore della fede patriottica e qualche accento garibaldino nel linguaggio, il loro agire si mantenne sempre prudente e mai in contrasto con le posizioni politiche assunte dall'Italia, tanto da dissociarsi sovente dalle iniziative assunte dagli irredentisti adriatici. Per estrazione sociale e formazione intellettuale – gli emigrati trentini costituivano un gruppo elitario nel campo economico, delle professioni e della cultura – essi diffidavano delle esaltazioni e degli estremismi. Pur non dimettendo la speranza dell'annessione del Trentino all'Italia, esprimevano il loro patriottismo con l'assidua partecipazione alle cerimonie della liturgia nazionale e con gli aiuti concreti, generosi e continuativi a tutte le associazioni e le iniziative rivolte a mantenere salda l'italianità della loro terra d'origine.

Da
1874
A
1915
Personaggi
Imbriani Matteo Renato , Oberdan Guglielmo
Codice
48705
codici_personaggi_as_text
50658-50659
Oggetti correlati (2) Classe Tipo di relazione
Imbriani Matteo Renato Personaggio Attributo ( Personaggi )
Oberdan Guglielmo Personaggio Attributo ( Personaggi )
Oggetti correlati inversi (0)
L'elemento visualizzato non è in uso da nessun altro oggetto.