L'occupazione nazista e le popolazioni civili

05/09/2014 Administrator User
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L'occupazione nazista e le popolazioni civili
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Le popolazioni civili conobbero ben presto le conseguenze del regime nazista attraverso i provvedimenti che colpivano i beni e le persone. Un'ordinanza dell'ottobre 1943 obbligava alla cessione, in base alle necessità militari, delle case d'abitazione, di materiali da costruzione, mezzi di locomozione, animali, foraggi, perfino delle stoviglie e degli utensili di cucina. Subito dopo avvenne la precettazione al lavoro per tutti gli uomini dai 16 ai 60 anni e delle donne dai 18 ai 45, con esonero per gli addetti a tempo pieno nell'agricoltura, per le gestanti e le madri di figli non ancora in età scolare.
Questa ordinanza aveva pesanti contraccolpi sull'economia togliendo braccia ai tradizionali comparti di produzione.L'inquadramento dei lavoratori avveniva soprattutto nella Organisation Todt (OT), addetta alle fortificazioni ed alla riparazione dei danni causati dai bombardamenti a strade, ferrovie e ponti. L'intento di controllare l'intero settore economico portava alla creazione di una struttura articolata negli uffici del lavoro, dell'industria, dell'agricoltura ed alimentazione e del credito, con l'imposizione di commissari gerenti a capo delle imprese. La paziente opera del de Bertolini riuscì a fare in modo che il numero maggiore dei commissari fosse della provincia ed anche che il reclutamento dei lavoratori si mantenesse in forme non eccessive, almeno fino a quando la Germania non tentò con ogni mezzo di evitare la ormai prevedibile sconfitta.
A cominciare dal bombardamento del 2 settembre 1943 e fino alla conclusione del conflitto, nel Trentino si verificarono 591 incursioni aeree, fra le quali 30 compiute a ondate successive che, intervenendo "a tappeto", operavano distruzioni pressoché totali. Le aree ripetutamente prese di mira erano quelle della valle dell'Adige dove passava la ferrovia, ma le bombe vennero sganciate sull'intera provincia colpendo 91 località. I cittadini, per la perdita della casa e dei beni o per precauzione erano costretti allo sfollamento, spostando con grandi disagi la loro residenza dai centri alla periferia dove si tentava di ricostituire il tessuto sociale e quello scolastico, indispensabile per i giovani. I luoghi colpiti dai bombardamenti erano gravati dal problema dello sgombero delle macerie, del ripristino delle vie e degli argini dei fiumi ed anche dal porre blocchi per evitare i furti.
Nel Trentino i generi di prima necessità, ed in particolare quelli alimentari, subirono restrizioni e carenze ma non mancarono mai completamente. Fu lo stesso Hofer ad intervenire perché derrate di una certa consistenza venissero importate dalla Germania per fare fronte ai bisogni più impellenti delle popolazioni al fine di mantenere la tranquillità ed evitare le cause di tensione sociale. Giovò molto anche l'incisiva azione dei carabinieri rivolta a combattere il mercato nero, la sottrazione dei prodotti alimentari, del legname e del bestiame, ed a rendere esecutivo l'obbligo degli ammassi. Per quanto in un contesto di devastazioni, lutti, dilacerazioni e sofferenze, nella provincia la vita continuava svolgendosi in forme quasi ovattate o rinunciatarie, come se tutto si fosse assopito in attesa che gli eventi si chiarissero e, nel frattempo, si potesse sfuggire alla catastrofe.

Da
1943
A
1945
Personaggi
De Bertolini Adolfo
Codice
48761
codici_personaggi_as_text
50683
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De Bertolini Adolfo Personaggio Attributo ( Personaggi )
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