La deputazione trentina alla Camera di Vienna

05/09/2014 Administrator User
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La deputazione trentina alla Camera di Vienna
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Il 2 aprile 1873 veniva approvata l'introduzione del suffragio diretto per la Camera dei deputati dell'Austria, portata a 353 rappresentanti eletti da quattro curie censitarie. Al Tirolo erano assegnati 18 seggi dei quali 7 per la parte italiana. Nelle elezioni svolte nel settembre i liberali trentini guadagnarono tutti i mandati con la nomina di uomini prestigiosi fra i quali Giovanni a Prato, Carlo Dordi, Giovanni Ciani. All'apertura dei lavori della Camera essi presero posto nel club delle sinistre che appoggiava il governo liberale.
Nel febbraio 1874 i rappresentanti trentini indirizzavano al Parlamento una memoria con la richiesta dell'autonomia, rafforzata da una proposta del marzo presentata dall'a Prato. La presenza alla Camera del sacerdote liberale doveva però cessare in tempi brevi: il suo voto favorevole alle proposte di legge del 1874, che avrebbero completato la laicizzazione dello stato e della scuola, provocò la reazione del vescovo coadiutore di Trento, Giovanni Haller. L'a Prato, obbedendo al precetto della chiesa, ritrattò il voto ma rinunciò anche al mandato parlamentare. Gli altri sei deputati trentini, che si erano impegnati a sostenere lo sviluppo liberale dell'Austria e la tutela degli interessi del loro paese, rassegnarono in blocco le dimissioni quando, nel maggio 1877, venne respinta la richiesta dell'autonomia.
Le elezioni supplettive videro l'entrata alla Camera di tre deputati cattolici, ed anche nelle tornate elettorali successive, accanto ai liberali che conservavano la maggioranza dei mandati, figurarono due o tre rappresentanti cattolici, in un primo momento sempre sacerdoti d'indiscussa preparazione come Emanuele Bazzanella, Lorenzo Guetti e l'attivissimo Giovanni Salvadori. Il primo "laico" fu Enrico Conci, destinato ad assumere ruoli di primaria importanza anche nel campo della difesa nazionale.
Il compito della deputazione trentina non si presentava facile in un Parlamento corroso dai conflitti etnici, a mala pena contenuti dal conte Taaffe a capo del governo per 14 anni, dal 1879 al 1893. I rappresentanti del Tirolo italiano alla Camera riuscivano a superare le fratture politiche che li dividevano in patria e compivano un lavoro costruttivo e d'intesa nella sicurezza di poter ottenere più a Vienna che ad Innsbruck. In questo modo si trovarono compatti nelle istanze autonomistiche, nella difesa dell'italianità del Trentino attraverso i mezzi legali garantiti dalla costituzione e nel sollevare i maggiori problemi d'ordine economico e sociale quali il finanziamento ai lavori pubblici, la regimentazione dei corsi d'acqua, la costruzione della ferrovia della Valsugana, la tutela dei prodotti agricoli, le iniziative per frenare o regolare il fenomeno dell'emigrazione.
Dopo la riforma del 1882, che aveva ridotto il censo elettorale da dieci a cinque fiorini per favorire la piccola borghesia, nel giugno 1896 era istituita una quinta curia, la "classe elettorale generale" dove 72 deputati, in aggiunta agli esistenti, venivano eletti a suffragio universale maschile. Nella nuova Camera il Tirolo italiano guadagnava un mandato, due quello tedesco. Le elezioni tenute nella primavera del 1897 portavano i liberali ed i cattolici trentini ad una posizione di parità con quattro seggi ciascuno.
Nella Camera neo eletta l'ostruzionismo dei tedesco-nazionali e le opposizioni degli altri gruppi etnici determinarono sessioni di esigua durata e continue crisi e ricomposizioni del governo – sei nell'arco di tre anni – tanto da paralizzare l'attività legislativa e provocare il ricorso, nel 1900, allo scioglimento anticipato della Camera. In questo contesto, nel 1897 venne presentato al primo ministro Badeni il Progetto di Riforma del Regolamento provinciale per ottenere l'autonomia, seguito dal Memoriale del 1898 al nuovo primo ministro Francesco Thun. Ma la richiesta sottoscritta da liberali e cattolici non ebbe accoglienza e fu rifiutata nel 1900 dal Körber, allora a capo del governo, con una lettera indirizzata al deputato Valeriano Malfatti.

Da
2/04/1873
A
1900
Personaggi
a Prato Giovanni , Conci Enrico , Malfatti Valeriano , Thun Franz , Dordi Carlo , Ciani Giovanni , Bazzanella Emanuele , Guetti Lorenzo , Salvadori Giovanni
Codice
48699
codici_personaggi_as_text
50389-50410-50462-50491-50652-50653-50654-50655-50656-50657
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