La riforma elettorale del comune di Trento
05/09/2014
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- Argomento
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La riforma elettorale del comune di Trento
- Testo
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L'elaborazione di un nuovo regolamento comunale per l'intera provincia, resa necessaria dopo l'allargamento del suffragio per le consultazioni politiche, lasciava perplessi i ceti dirigenti che controllavano i maggiori comuni, timorosi di essere scavalcati dalla maggioranza cattolica. Sia Rovereto che Trento, agli inizi del novecento, avevano avanzato qualche proposta, destinata però ad arenarsi.
Il problema della stesura di un nuovo regolamento tornò ad imporsi a Trento mentre il comune era travagliato da una profonda crisi, durata dal 1909 al 1911, con paralisi dell'attività amministrativa dovuta a ripetute dimissioni con conseguente intervento dell'autorità politica. I lavori vennero affidati ad un'apposita commissione e sollecitati da Alcide Degasperi, componente del consiglio comunale, che chiedeva il sistema della rappresentanza proporzionale in tutti i corpi elettorali. Dopo vivaci polemiche, nell'agosto 1912 venne portata in aula la proposta concordata fra liberali, popolari e socialisti che recepiva la rappresentanza proporzionale, ma con l'esclusione dei partiti rimasti sotto la soglia del 15% dei voti. Gli elettori erano suddivisi in quattro corpi elettorali, l'ultimo dei quali per i non censiti; ciascuno di essi nominava 10 consiglieri per un totale di 40. Il regolamento divenne legge nel 1914 e fu alla base delle elezioni del giugno, a pochi giorni dalla guerra. Non venne mai realizzata invece la riforma elettorale per Rovereto e per gli altri comuni.
- Da
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1909
- A
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1914
- Personaggi
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Degasperi Alcide
- Codice
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48719
- codici_personaggi_as_text
-
50413
Oggetti correlati (1) |
Classe |
Tipo di relazione |
Degasperi Alcide |
Personaggio |
Attributo ( Personaggi )
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Oggetti correlati inversi (0) |
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