Le condizioni economico-sociali
05/09/2014
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Le condizioni economico-sociali
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Negli anni settanta furono compiuti diversi tentativi per uscire dalla depressione economica, puntando soprattutto sul settore agricolo che occupava la maggioranza della popolazione: il 73,4% nel 1880. Gli interventi erano finalizzati in primo luogo ad incrementare la produzione dei grani ed all'espansione dei settori più confacenti alle caratteristiche del territorio, la viticoltura e la frutticoltura. La nascita nel 1874 dell'Istituto agrario provinciale di S. Michele, dotato di consistenti contributi governativi e della Dieta tirolese, ebbe conseguenze positive per la diffusione delle proposte innovatrici e l'ammodernamento dell'economia primaria. La produzione cerealicola conobbe un miglioramento per la razionalizzazione delle colture, ma l'impossibilità di estenderla oltre una certa fascia altimetrica mantenne la sproporzione tra risorse e fabbisogni locali, colmata da massicce importazioni di farine e granaglie. Un balzo in avanti si ebbe invece nella produzione vinicola, destinata a costituire un settore in continua espansione, nella produzione di mele e pere ed anche nel campo zootecnico con incremento del patrimonio bovino.
Ulteriore impulso all'economia primaria venne fornito dalla sezione trentina del Consiglio provinciale di agricoltura, sorto nel 1881 ed articolato in consorzi agrari distrettuali che, nel 1884, contavano ben 4338 soci. La lenta ripresa non riuscì tuttavia ad innescare un processo di espansione e le condizioni economiche del Trentino continuarono a permanere critiche, anche perché colpite da avversità naturali fra le quali la catastrofica alluvione del 1882 che mise a terra l'intero paese spazzando via coltivazioni, case, ponti e strade.
L'industria, già in fase di depressione, si avviava al tracollo. Il settore serico vedeva chiudere quasi tutte le filande, con drastica riduzione degli operai, e la scomparsa della produzione di velluti. Crollavano le cartiere, la lavorazione del ferro, del vetro e tante altre produzioni tipiche. Solo la manifattura tabacchi di Sacco si manteneva in espansione emergendo nella confezione di sigari (centodieci milioni di pezzi nel 1875). Anche il commercio languiva, condizionato dalla crisi industriale e dalla carenza di una rete di allacciamenti viari all'interno del paese.
La precarietà delle condizioni economiche aveva preoccupanti ripercussioni sociali. Il mancato equilibrio fra risorse e pressione demografica accentuava il fenomeno dell'emigrazione stagionale e originava quella permanente, indirizzata prevalentemente verso l'America latina. L'esodo riguardava la popolazione addetta all'agricoltura, priva di mezzi di sussistenza, costretta a lasciare i paesi con tutte le conseguenze morali e materiali di un trasferimento definitivo. L'intensità di tale fenomeno, documentato dalle statistiche di don Lorenzo Guetti che davano 23.846 trentini emigrati dal 1870 al 1887, non mancò di sollevare preoccupazioni e di sollecitare iniziative e richieste per la tutela degli emigranti.
- Da
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1870
- A
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1884
- Personaggi
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Guetti Lorenzo
- Codice
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48709
- codici_personaggi_as_text
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50656
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Personaggio |
Attributo ( Personaggi )
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