Le istituzioni politiche e la lotta per l'autonomia

05/09/2014 Administrator User
Argomento
Le istituzioni politiche e la lotta per l'autonomia
Testo

Il ritorno alla vita costituzionale nell'impero asburgico avvenne prima con il diploma del 20 ottobre 1860 e poi, caduto il governo conservatore sostituito da uno liberale, con la patente imperiale del 26 febbraio 1861 che istituiva un Parlamento bicamerale costituito da una Camera dei signori (Herrenhaus), composta da membri di nomina imperiale, e da una Camera dei deputati (Abgeordnetenhaus) con 343 rappresentanti eletti dalle Diete dei Länder.
La patente del febbraio conteneva in allegato il Regolamento provinciale della principesca contea del Tirolo, in base al quale la Dieta risultava costituita da 68 deputati, 64 eletti e 4 di diritto (i vescovi di Salisburgo, Bressanone, Trento ed il rettore dell'università di Innsbruck). Dal punto di vista elettorale la ripartizione per ceti veniva sostituita da quattro curie (del grande possesso nobile fondiario; dei prelati; delle città, borghi e camere di commercio; dei comuni rurali), con aumento dei rappresentanti dei comuni rurali che ottenevano 34 mandati. Il Regolamento troncava la speranza di un'autonomia separata per il Trentino e, con l'assegnazione di 21 deputati alla parte italiana del Tirolo, riconfermava la sproporzione nella Dieta fra i due gruppi etnici condannando i trentini alle condizioni di perpetua minoranza.
Le reazioni di protesta non tardarono molto: in occasione delle votazioni del 21 e 22 marzo 1861 per l'assemblea tirolese, gli elettori trentini decisero di non presentarsi alle urne o di prendere parte alle votazioni solo per nominare candidati che si impegnassero, una volta eletti, a rinunciare al mandato. Si iniziava in questo modo, dopo gli interventi alle costituenti di Francoforte e Vienna – Kremsier, la lunga lotta per l'autonomia, condivisa dai ceti dirigenti, da tutte le componenti politico – ideologiche e dalle popolazioni, tanto da diventare l'asse portante della storia del paese. Dal 1861 fino allo scoppio della guerra mondiale le richieste di una amministrazione autonoma rivolte alla Dieta tirolese e al Parlamento di Vienna furono numerose e reiterate, così come le dichiarazioni e i memoriali, ma sempre destinate al fallimento per opposizioni politiche, irrigidimenti sui principi o per circostanze sfavorevoli.
La prassi dell'astensionismo caratterizzò soprattutto gli anni 1861-1871, quando per ben undici volte vennero indette le elezioni ai fini di reintegrare i seggi vacanti alla Dieta. I dubbi sugli svantaggi di non essere presenti nell'assemblea tirolese venivano cancellati dal clamore della remissione dei mandati che, con il suo effetto propagandistico, teneva desta l'opinione pubblica. I pochi rappresentanti trentini di parte cattolica che partecipavano ai lavori dietali erano impegnati come gli astensionisti nelle richieste autonomistiche, approdate anche in Parlamento nel luglio 1867 ad opera di Celestino Leonardi e Napoleone a Prato. Nell'aprile 1871 l'imperatore Francesco Giuseppe, in visita nel Trentino, si dimostrò disposto ad appoggiare il postulato dell'autonomia contenuto in un memoriale rivolto al sovrano firmato da 251 rappresentanze comunali. Ma il progetto elaborato da parte governativa venne giudicato inadeguato alle esigenze del paese e quindi respinto.

Da
20/10/1860
A
30/04/1871
Personaggi
Francesco Giuseppe d'Asburgo-Lorena , Leonardi Celestino , a Prato Napoleone
Codice
48681
codici_personaggi_as_text
50430-50645-50646
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a Prato Napoleone Personaggio Attributo ( Personaggi )
Francesco Giuseppe d'Asburgo-Lorena Personaggio Attributo ( Personaggi )
Leonardi Celestino Personaggio Attributo ( Personaggi )
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