Le leggi fondamentali del 1867. La laicizzazione dello stato e la chiesa trentina
05/09/2014
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- Argomento
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Le leggi fondamentali del 1867. La laicizzazione dello stato e la chiesa trentina
- Testo
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Il 1867 segnò una svolta nella storia dell'Austria, espulsa dalla Confederazione germanica a seguito della sconfitta inflittale dalla Prussia. Il governo, presieduto dal Beust, dopo laboriose trattative con gli ungheresi che reclamavano l'indipendenza del paese, era giunto al compromesso austro-ungarico (Ausgleich) dell'8 febbraio 1867 e s'impegnava a modificare la costituzione in senso marcatamente liberale. Le leggi fondamentali del 21 dicembre 1867, ed in particolare quella "sui diritti fondamentali dei cittadini pei Regni e Paesi rappresentati al Consiglio dell'impero", aprivano un nuovo ciclo dello sviluppo costituzionale e garantivano la parità e la tutela di tutti i gruppi nazionali componenti la monarchia.
I deputati trentini a Vienna, dal 1867 i cattolici Napoleone a Prato, Celestino Leonardi ed Eliodoro Degara, non mancarono d'impegnarsi ripetutamente per sostenere tutti gli interessi del loro paese, ma il programma di laicizzazione dello stato intrapreso dal governo liberale doveva portarli a privilegiare le questioni di parte, come avveniva nel Trentino dove si rompeva la collaborazione dei cattolici con la corrente nazionale-liberale.
Nel febbraio 1861 era stato nominato vescovo di Trento Benedetto de Riccabona (1861-1879), avverso all'unità d'Italia compiuta a spese di territori pontifici. La tensione fra clericali e liberali scoppiò nel 1863, in occasione delle celebrazioni del terzo centenario della chiusura del concilio di Trento, quando ai prelati convenuti venne recapitata l'opera di Antonio Rosmini, Delle cinque piaghe della Santa Chiesa, stampata per conto de "Il Messaggiere tirolese". Le copie del volume furono subito sequestrate ed il vescovo proibì ai sacerdoti di collaborare al giornale accusato di liberalismo, di diffonderlo e perfino di leggerlo. Le manifestazioni d'intransigenza dottrinale della chiesa trentina ebbero il risultato di accentuare il lealismo verso gli Asburgo, nella sicurezza che ciò favorisse la conservazione. Ma anche l'Austria, come lo stato italiano, tornata alla vita costituzionale s'incamminava sulla via del laicismo e del liberalismo, sollevando proteste nei Länder, quali il Tirolo, arroccati su posizioni reazionarie.
La presentazione alla Camera viennese dei progetti di legge sul diritto per i cattolici a contrarre matrimonio civile ed il ritorno ai tribunali laici delle competenze matrimoniali, sull'emancipazione della scuola dalla chiesa e sulla regolamentazione dei rapporti interconfessionali, portò i deputati trentini ad accostarsi ai clericali tirolesi prevalendo in essi la fedeltà alla parola del vescovo che non alla generale tutela della loro terra. I tre disegni di legge, nonostante le massicce opposizioni, vennero approvati e nel maggio 1868 ottennero la sanzione imperiale. Le "leggi di maggio" costituirono un trauma per il Tirolo e per la diocesi trentina, sempre più avversa ai principi del liberalismo e del laicismo.
- Da
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1867
- A
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1868
- Personaggi
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Benedetto Riccabona , Rosmini Antonio , Leonardi Celestino , a Prato Napoleone , Degara Eliodoro
- Codice
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48689
- codici_personaggi_as_text
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50475-50481-50645-50646-50647
Oggetti correlati (5) |
Classe |
Tipo di relazione |
a Prato Napoleone |
Personaggio |
Attributo ( Personaggi )
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Benedetto Riccabona |
Personaggio |
Attributo ( Personaggi )
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Degara Eliodoro |
Personaggio |
Attributo ( Personaggi )
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Leonardi Celestino |
Personaggio |
Attributo ( Personaggi )
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Rosmini Antonio |
Personaggio |
Attributo ( Personaggi )
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Oggetti correlati inversi (0) |
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