Le trattative diplomatiche per la cessione del Trentino e l’entrata in guerra dell’Italia

05/09/2014 Administrator User
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Le trattative diplomatiche per la cessione del Trentino e l’entrata in guerra dell’Italia
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L'Italia, dopo la dichiarazione della neutralità, venne subito invitata dalle potenze dell'Intesa (Francia, Inghilterra e Russia) ad entrare in guerra al loro fianco contro l'Austria-Ungheria, con la promessa di acquisti territoriali che andavano ben oltre il Trentino. Il governo, per il momento, intendeva mantenere fede alla neutralità, sollecitato dagli imperi centrali consapevoli dell'importanza strategica dello stato italiano: la sua belligeranza accanto all'Intesa avrebbe infatti portato all'accerchiamento completo, fatale nel caso di un prolungamento nel tempo del conflitto. Ma l'attività diplomatica italiana cominciò ad agire su due fronti in attesa delle occasioni propizie.
Il nuovo ministro degli esteri Sonnino sollevava a Vienna la questione dei compensi in base alla Triplice e, nel dicembre, giungeva a Roma come ambasciatore della Germania il principe von Bülow con l'incarico d'influire sul governo italiano perché si limitasse a chiedere solo il Trentino e convincere l'Austria a cedere il Tirolo italiano. Le resistenze dell'imperatore e del comando militare fecero slittare al marzo 1915 la disponibilità austriaca ad aprire trattative sui territori oggetto di cessione. La composizione della vertenza veniva sollecitata dal neutralista Giovanni Giolitti, con il quale era schierata la Camera dei deputati, consapevole dei lutti, delle devastazioni e delle crisi che la guerra combattuta avrebbe apportato all'Italia. Ma le trattative s'incagliavano su due questioni di fondo, la prima relativa alla data del trasferimento territoriale che il governo del regno voleva immediata e l'Austria solo a conflitto ultimato, la seconda riguardante i militari di nazionalità italiana dei quali veniva chiesto il congedo per non costringerli a rischiare la vita a vantaggio di uno stato che, di fatto, non era più il loro.
Mentre i colloqui erano in corso, il 19 marzo le potenze dell'Intesa comunicavano di accettare le richieste dell'Italia, estese oltre le province irredente. L'8 aprile il Sonnino telegrafava a Vienna lo schema definitivo di accordo: cessione immediata del Trentino fino alla linea napoleonica, di Gorizia e Gradisca; Trieste eretta a città indipendente; diritti su Valona ed alcune isole dell'Adriatico; congedo dei militari delle zone interessate al trasferimento. Il rigetto delle richieste portava il Sonnino ed il primo ministro Salandra a concludere le trattative con l'Intesa e il 26 aprile, senza consultare la Camera che nel frattempo era stata chiusa, veniva firmato il patto di Londra dove all'Italia erano assicurati, oltre ad altre acquisizioni, il Trentino fino al Brennero e Trieste.
A nulla valsero le nuove proposte austriache protratte anche dopo la denuncia della Triplice effettuata il 3 maggio. Il movimento interventista s'infiammava ulteriormente con la concione tenuta da d'Annunzio il 5 maggio a Quarto; Giolitti premeva per evitare la guerra; Salandra, constatato di non avere l'appoggio della maggioranza parlamentare, rassegnava le dimissioni. La crisi venne risolta dal re che, respinte le dimissioni, convocava il Parlamento per il 20 maggio in modo da avere la ratifica di quanto già deliberato in forme unilaterali dal governo. Il 23 maggio l'Italia inviava l'ultimatum ed il 24 dichiarava la guerra all'Austria-Ungheria, ma non alla Germania alla quale sarà dichiarata solo il 25 agosto 1916. dichiarazione della neutralità, venne subito invitata dalle potenze dell'Intesa (Francia, Inghilterra e Russia) ad entrare in guerra al loro fianco contro l'Austria-Ungheria, con la promessa di acquisti territoriali che andavano ben oltre il Trentino. Il governo, per il momento, intendeva mantenere fede alla neutralità, sollecitato dagli imperi centrali consapevoli dell'importanza strategica dello stato italiano: la sua belligeranza accanto all'Intesa avrebbe infatti portato all'accerchiamento completo, fatale nel caso di un prolungamento nel tempo del conflitto. Ma l'attività diplomatica italiana cominciò ad agire su due fronti in attesa delle occasioni propizie.

Da
1914
A
1915
Personaggi
Bulow Bernhard von , Giolitti Antonio , Giolitti Giovanni
Codice
48728
codici_personaggi_as_text
50403-50437-50685
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