Strutture amministrative del ducato
05/09/2014
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Strutture amministrative del ducato
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Come era governato il ducato tridentino? Non abbiamo una documentazione sufficiente a chiarire i molti dubbi, ma facendo il confronto con altre situazioni e tenendo conto dell'importante funzione militare che il territorio rivestiva, si può affermare che alle dipendenze del duca, eletto dall'assemblea dei liberi e confermato dal re, erano i "conti", comandanti militari e poi anche civili con poteri giudiziari, di cui abbiamo esempio in Ragilone, sfortunato conte lagarino nella lotta contro il franco Cranmichi, e certamente nel territorio di Bolzano, ove non è documentato un conte longobardo, ma vi era necessità costante di difesa, e che è normalmente indicato con il termine di contea o comitato.
Probabilmente nella nostra regione la qualifica si identificava con quella del "gastaldo", che altrove era il rappresentante e amministratore diretto del re, ed è possibile anche una sua identificazione con quella del "giudice", per cui pure le Giudicarie (che appunto erano amministrate da giudici) potrebbero essere stati comitati con caratteristiche più civili che militari, stante il fatto che esse entrarono a far parte del ducato quando questo s'era ormai stabilizzato.
Governatori di rango inferiore erano gli "sculdasci", (termine riconoscibile nel tedesco Schultheiss che vale "podestà, sindaco di villaggio") e preposti alle circoscrizioni pievane e pagensi (da pagus, villaggio).
Altra dignità pubblica era la "scaria", con compiti giudiziari di supporto ai funzionari maggiori, ma anche di presidio civile e militare o doganale, della quale forse un ricordo rimane nelle strutture fiemmesi della Magnifica Comunità.
Quanto alle strutture economiche e sociali ancor meno si può dire, ma certamente la condizione dei proprietari romani, passato il primo urto dell'invasione, fu meno pesante che in altre parti dell'Italia occupata, forse anche per la presenza di una duchessa cattolica e della permanenza a Trento del vescovo (altrove fuggito di fronte agli ariani invasori), presso il quale infatti molti dalla pianura si rifugiarono. Se si pensa all'ammontare del riscatto per gli asserragliati sulla Verruca e all'intervento vescovile per la liberazione dei prigionieri portati in Francia, si deve ritenere che la posizione economica e sociale di molti romanizzati trentini non fosse totalmente priva di un qualche prestigio, ma è certo che molte proprietà passarono di mano e non mancarono indigeni romani ridotti al rango di semiliberi ("aldii"), così come forse finirono i fuggiaschi di fronte all'incalzare del nemico (o alla semplice paura), rifugiatisi senza più beni tra i monti o sotto l'egida della Chiesa.
- Da
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568 d.C.
- A
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774 d.C.
- Personaggi
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Ragilone
- Codice
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48589
- codici_personaggi_as_text
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50577
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Classe |
Tipo di relazione |
Ragilone |
Personaggio |
Attributo ( Personaggi )
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