Verso la scuola di stato
05/09/2014
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- Argomento
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Verso la scuola di stato
- Testo
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La scuola era spesso visitata dagli ispettori, non più personaggi del clero o della municipalità, ma esperti e severi funzionari, per il controllo degli assenti, le multe agli inadempienti, la compilazione dei cataloghi finali, il controllo dei programmi ecc. Quella scuola che pure si rivolgeva ai più giovani cittadini dell'impero, non lasciava spazio alla fantasia o a qualche imprevedibile novità, ma, pur apparendo grigia e monotona da novembre a settembre, aveva introdotto ottimi sostegni, la scuola aperta a tutti i bambini, anche a quelli "incapaci affatto di pagare", la scuola di ripetizione tenuta nei pomeriggi di "ogni festa e ogni domenica" per i giovani da 13 a 20 anni per evitare l'analfabetismo di ritorno e per elevare il livello di dignità anche nei ceti sociali meno fortunati. Il passaggio dalla scuola privata alla scuola pubblica di stato fu graduale, reso possibile per i bilanci comunali dall'incameramento dei beni ecclesiastici ricavati da chiese e conventi soppressi.
La parità di frequenza tra ragazzi e ragazze si realizzò per gradi, preferendo le famiglie nei primi decenni del secolo affidare l'educazione delle ragazze alle congregazioni religiose femminili, quali le Orsoline a Trento, e più tardi le Dame Inglesi e le Figlie del Sacro Cuore, che istituirono anche la prima scuola magistrale per la preparazione delle maestre; a Rovereto operavano le Monache Servite, le Salesiane, le suore Terziarie Carmelitane di S. Tomaso.
- Da
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1801
- A
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1900
- Codice
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48817
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