Castel Pradaglia

Menzionato a partire dal 1183, del castello principale si conservano parte della cinta muraria più interna, la cisterna con volta a botte e alcuni ambienti.

[ Augusto Laghi ©]

Edificato in posizione strategica su un dosso tra Isera e Ravazzone, Castel Pradaglia è menzionato a partire dal 1183, quando venne in parte acquistato dal vescovo di Trento Salomone.

Fin dagli inizi del ‘200, il castello, che esercitava sia una funzione di controllo sia di asilo e dimora per gli abitanti dei territori limitrofi, fu legato all’abitato di Sacco e al dazio che lì veniva riscosso, fonte irrinunciabile per l’episcopato tridentino.

Nel 1416 il maniero fu ceduto da Aldrighetto di Castelbarco al Duca Federico d’Austria, conte del Tirolo, in cambio del castello di Nomi; l'instabile situazione politica creatasi in Vallagarina vide ancora una volta Castel Pradaglia tornare in possesso dei Castelbarco e qualche anno dopo lo stesso vescovo Alessandro di Mazovia vi pose a custodia un capitano vescovile.

Sul finire del ‘400 il castello era già in stato di rovina, ma continuò ad essere concesso quale possesso fondiario fino alla soppressione ottocentesca dei feudi.

Dell’originale complesso castellare, oggi allo stato di rudere e recentemente restaurato, si conservano parte della cinta muraria più interna, la cisterna con volta a botte e alcuni ambienti.


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