Impressioni di Settembre

Nella migliore delle nostre tradizioni - quella di un festival che non finisce mai, ma dura tutto l’anno - per il vostro settembre abbiamo invitato un parterre di scrittrici e scrittori capaci di allargare i nostri orizzonti, oggi limitati dalle restrizioni.

Tutto nel segno dell’indipendenza: non c’è un solo soldo pubblico speso o sprecato per finanziarlo; nessun nume tutelare ad appoggiarlo.

Le scelte, nel bene e nel male, sono le nostre: nostre le topiche e l’entusiasmo, nostro e degli editori che ci appoggiano il lavoro ed il tempo dedicato.

I primi quattro incontri sono i seguenti:

MARTEDÌ 7, ore 19.00, Viaggi, trance e trasformazioni: Paolo Pecere presenta ‘Il dio che danza’: un viaggio che dal tarantismo pugliese arriva in India e Pakistan tra le pieghe del pensiero scivaita, passando per vudu e sciamanismi.

MERCOLEDÌ 8, ore 19.00, L’unica italiana nera nella stanza: Nadeesha Uyangoda: l’autrice figlia di genitori dello Sri Lanka racconta i dilemmi delle seconde generazioni e spiega un Paese che a volte sembra più avanti delle sue leggi e a volte meno.

GIOVEDÌ 9, ore 19.00 ( Via della Terra, 40), La Siria promessa di Hala Kodmani, la scrittrice e reporter racconta le vicende di un Paese martoriato da anni di un conflitto sanguinoso che lei stessa ha coperto come reporter per Libération e France24: il suo.

VENERDÌ 17, ore 19.00 ( Via della Terra, 40), L’Afghanistan raccontato da Gholam Najafi: con l’uscita degli occidentali dall’Afganistan ed il ritorno dei talebani al potere, il territorio un tempo al centro del ‘grande gioco’ è protagonista di una crisi economica, civile ed umanitaria dalle enormi proporzioni. Lo scrittore afgano Gholam Najafi è tornato da poco da quegli stessi posti da cui era dovuto fuggire a soli dieci anni, alla morte del padre: una testimonianza importantissima.