Un marito ideale
Il regista Roberto Valerio riesce, con la fruttuosa dedizione dei suoi attori, a rendere limpido il pensiero di Oscar Wilde, mettendo in risalto l’uomo e le sue ataviche contraddizioni.
Compagnia Orsini
di Oscar Wilde
con Roberto Valerio, Valentina Sperlì, Pietro Bontempo, Alarico Salaroli, Chiara Degani e Luca Damiani
regia di Roberto Valerio
3 gennaio 1895, Royal Theatre, Londra. Va in scena la prima di An ideal Husband di Oscar Wilde, noto in tutti i salotti per il suo straordinario talento di conversatore, famoso per lo scalpore suscitato dal romanzo Il ritratto di Dorian Gray, incontrastato padrone delle scene londinesi con i suoi “society dramas”: Il ventaglio di Lady Windemar, Una donna di nessuna importanza e L’importanza di chiamarsi Ernestoche sarebbe stata allestita il mese successivo. Soltanto cinque mesi dopo viene condannato ai lavori forzati per la sua omosessualità. Cinque anni più tardi morirà a Parigi in totale solitudine. Sir Robert Childern è il marito ideale per lady Childern; secondo lei è incapace di qualsiasi atto immorale; se fosse diverso non potrebbe amarlo. Sir Robert Childern, uomo rispettabilissimo di grandi capacità, è ormai una personalità; occupa un’importante posizione nella vita politica: è sottosegretario agli affari esteri. Tuttavia egli porta una spina nella sua coscienza: ha iniziato la sua ascesa con un atto disonesto e tace alla moglie quell’inizio immorale per paura di perdere il suo amore. Mentre la vita dei coniugi scorre nella tranquillità dell’agio e dell’ammirazione di tutti, appare una ricattatrice, la signora Cheveley.
Un marito ideale è sicuramente la migliore commedia di Oscar Wilde, in cui riesce meglio a fondere una trama seria e la leggerezza della sua scrittura. Tema centrale è il problema della corruzione politica e dell’integrità dei governanti: un tema drammaticamente presente nella nostra società. Ne deriva uno spettacolo che, scarnificando il testo all’osso, si propone di mettere la lente di ingrandimento su interrogativi di sconcertante attualità: è possibile una politica senza compromessi? La questione morale è un fatto privato o pubblico? Esiste ancora un limite oltrepassato il quale si prova vergogna delle proprie azioni? Al tema pubblico della politica se ne aggiunge un altro di carattere privato: un marito, per essere ideale, deve anche impersonare la perfezione morale? Essere incapace di qualsiasi debolezza e indifferente a qualsiasi tentazione? E se l’uomo potesse arrivare a tanta perfezione, il sentimento della moglie sarebbe l’amore o diverrebbe piuttosto venerazione degna di un essere celestiale? Ma il marito è un uomo: ha egli bisogno di questa venerazione, o di un amore che lo circondi, che lo comprenda, che lo conforti, lo sorregga? Tutti i personaggi, ancorati alla loro eleganza, si muovono per spazi angosciosi dove s’annidano duelli, ricatti e compromessi.
Nessun personaggio è come sembra.
BIGLIETTI
ingresso intero € 15 - ingresso ridotto € 13
organizzazione: Comune di Tesero e Cavalese