L'amico americano

Cinema

Effetto Notte. Cineforum 2005/2006

Comunicato stampa 12/10/2005
Spostamento della proiezione della pellicola "L'amico americano" di Wim Wenders da venerdì 14 a sabato 15 ottobre sempre ad ore 20.45 presso il cinema teatro Don Bosco di Pergine per adesione allo sciopero nazionale dello spettacolo.
La finanziaria prevede un taglio del 40% dei fondi indirizzati a Cinema, Teatro, Lirica etc. Ciò mette a repentaglio, oltre alla produzione italiana già asfittica, importanti istituzioni per cinema d'essai, come la Scuola Nazionale di Cinema e la sua Cineteca Nazionale, che opera prestiti ai circoli ed importanti restauri di pellicole storiche, nonché il festival del cinema di Venezia.

RFT/Francia, 1977
Titolo originale: Der amerikanische Freund
Genere: Drammatico
Durata: 123'
Regia: Wim Wenders
Cast: Bruno Ganz, Dennis Hopper, Gérard Blain, Lisa Kreuzer, Nicholas Ray, Samuel Fuller
sceneggiatura: Wim Wenders
fotografia: Robby Muller
montaggio: Peter Przygodda
musica: Jurgen Knieper
produzione: Road movies, Du Losange, Wenders

Jonathan Zimmermann, corniciaio e restauratore in Amburgo, sposato e padre di un bambino, ha la leucemia. Contando sul fatto che gli restano pochi mesi di vita e che egli, quindi, sia lieto di lasciare un buon gruzzolo alla moglie e al figlioletto, l’americano Tom Ripley, che si è arricchito smerciando i quadri di un pittore che tutti credono morto, lo indica al gangster francese Raoul Duplat, che cerca un killer per sbarazzarsi di un rivale. Attirato dall’offerta di farlo visitare da un famoso specialista parigino, Jonathan – allorché il responso del medico, che Raoul ha falsificato, gli dice che le sue condizioni sono ormai disperate – accetta la proposta del gangster ed esegue il delitto, tenendone all’oscuro la moglie, Marianne…

Malinconico ed affascinante adattamento del romanzo di Patricia Highsmith, tutto costruito sulla psicologia di un uomo che si trova a fare i conti con la morte propria e degli altri, schiacciato dall’incontro del Mito e del Caso, ma convinto che la morale stia, convintamente, nei comportamenti. Con “L’amico americano” Wenders riesce a spiazzare ancora una volta critici e pubblico, realizzando una storia poliziesca canonica e tradizionale. Se all’inizio della sua carriera il regista aveva descritto storie che si svolgevano al margine dell’azione, qui troviamo una storia che si muove perfettamente entro le coordinate di questo genere cinematografico. Wenders, il regista intellettuale che aveva prodotto finora solo storie introverse e ricche di analisi psicologiche dei personaggi, si sposta con “L’amico americano” su un terreno più comprensibile al pubblico, senza tuttavia abbandonare i capisaldi del suo studio analitico sull’uomo. Wenders costruisce la trama in maniera che l’attenzione dello spettatore si rivolga anche all’amicizia che lega i due protagonisti, Jonathan Zimmermann e Tom Ripley.
Girato tra Amburgo, Parigi e gli Stati Uniti, “L’amico americano” è anche una riuscita riflessione sui rapporti tra le culture d’Europa e d’America.
I cineasti Nick Ray, Samuel Fuller, Gérard Blain, Peter Lilienthal, Daniel Schmid e Jean Eustache interpretano ruoli di banditi, «perché i registi sono i soli che scherzano con la vita e la morte come fanno i gangster».


organizzazione: Circolo del cinema "Effetto notte"

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