L'ultima tentazione di Cristo

Cinema

Effetto Notte. Cineforum 2008/2009

con il sostegno di Libreria Punto Einaudi

Titolo originale The Last Temptation of Christ
Paese di produzione Stati Uniti
Anno 1988
Durata 164 minuti
Regia Martin Scorsese
Interpreti Barbara Hershey, Barry Miller, Gary Basaraba, Harvey Keitel, Irvin Kershner, Paul Greco, Roberts Blossom, Steve Shill, Verna Bloom, Willem Dafoe
Soggetto Nikos Kazantzakis
Sceneggiatura Paul Schrader
Fotografia Michael Ballhaus
Musiche Peter Gabriel
Montaggio Thelma Schoonmaker

Tutta la bellezza, lo squilibrio, la dualità di quest’opera di Scorsese è già contenuta nello scontro radicale tra i titoli di testa e la prima inquadratura del film. Dopo la didascalia che riprende l’introduzione del romanzo di Kazantzakis, ecco che lo schermo si ricopre con il disegno stilizzato di una corona di spine nere su uno sfondo rosso; le raffigurazioni, alternate in lento zoom-out e dissolvenze incrociate, portano al titolo del film, sui cui si scatenato i tamburi selvaggi della (grande) musica di Peter Gabriel. Sono immagini che grondano sofferenza visiva e sonora, e riportano ad una cerimonia tribale, messianica, pagana e non cattolica: bastano questi pochi momenti a preannunciare tutta la forza visiva e la potenza spirituale delle scene più “forti” del film. Poi invece la prima inquadratura è un carrello aereo tra i rami di un orto di ulivi: niente musica, soltanto la delicata ed eterea bellezza delle foglie verdi e del vento che le lascia danzare: un’inquadratura che sembra essere fine a se stessa, e forse testimonia in un certo qual modo la difficoltà di Scorsese a capire quale sia lo stile del film. Dunque dolore, sangue, e poi subito speranza, soavità: secondo noi, una magnifica incoerenza, un’inconscia ma sincera ammissione di incapacità a padroneggiate un tema cosÏ importante e denso per lo stesso autore: ed infatti L’ultima tentazione di Cristo si presenta arduo, squilibrato, indeciso, come il suo protagonista, tra l’impugnare l’ascia di guerra (visiva) o recare l’amore (di scene luminose come mai nel cinema di Scorsese). Il film è forse però tra i più intensi e potenti del suo autore, che ne rimarrà scottato.
Ricordiamoci che alla fine del film, con Gesù tornato sulla croce, la pellicola sembra sciogliersi.
O prendere fuoco...


organizzazione: Circolo del cinema "Effetto notte"

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