Signori... in carrozza!

Questo è il titolo dello spettacolo che sarà rappresentato quest'anno dal liceo A. Rosmini presso l'Auditorium di Trento il 28 e 29 aprile nel matinée per gli studenti, e la sera del 29 aprile alle ore 20.30, per i genitori, per gli ospiti.
Dopo gli spettacoli: "Rosmini saluta il '900", un omaggio al secolo appena trascorso, del 2000, dell'anno successivo è "Il gran teatro del mondo", omaggio a Calderon delaBarca, "C'era una volta", carrellata nel mondo simbolico delle fiabe nel 2002, "AI principio era... la mela", un tributo alla figura della donna, nel 2003, l'argomento proposto quest'anno è "Il viaggio". Perché il viaggio? Perché metafora dell'esperienza umana: l'uomo da sempre si è mosso alla ricerca di cibo, di terre più ospitali, di merci da scambiare, oppure semplicemente per conoscere il mondo ed i suoi e i propri limiti, per mettersi alla prova, oppure per fuggire da se stesso e per scopri- re che non è possibile.
Partendo da una stazione immaginaria dove si incrociano i destini di alcuni dei, personaggi dello spettacolo, si assisterà alla discesa di Dante all'Inferno, viaggio simbolico dentro l'uomo, al suo incontro con l'Ulisse dei "Poemi Conviviali" di Giovanni Pascoli, dove l'eroe racconta il ritorno, da vecchio, sui luoghi della me- moria e la tragedia del non ritrovarsi; il viaggio dentro le maschere pirandelliane di Belluca e dell'avvocato de "La carriola"; il viaggio verso l'Oriente di Hermann Hesse con la favola di Piktor; il viaggio di Angelica che approda in uno strano harem, e poi del dottor Jekill e di mister Hide, e poi ancora il "viaggio" di Sigismondo dall'opera di Calderon de La Barca "La vita è sogno". E da ultimo il viaggio di Kerouac attraverso l'America, ed una puntata nel mito di "Grease". Come è tradizione dell'Istituto sono presenti in scena più di duecento studenti, impegnati nella recitazione, nei balletti, nelle danze.
Un ruolo particolare rivestono l'orchestra ed il coro di Istituto Iros che accompagnano e sottolineano le storie che via via compaiono sulla scena.
M. Zanetti