Archeologia delle Alpi. Studi in onore di Gianni Ciurletti
L'approccio multidisciplinare che contraddistingue l’archeologia moderna nel nuovo volume della Soprintendenza
“AdA. Studi in onore di Gianni Ciurletti”, quarto volume della rivista“Archeologia delle Alpi”, è l’ultima novità editoriale dell'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento. Si tratta di un numero speciale che raccoglie gli studi in onore di Gianni Ciurletti, già Soprintendente per i beni archeologici del Trentino. La pubblicazione, a cura di Franco Nicolis e Roberta Oberosler, riporta indagini e approfondimenti su varie tematiche in ambito archeologico che coprono un arco temporale dalla preistoria all’età contemporanea.
Al volume hanno contribuito studiosi e ricercatori oltre agli archeologi dell'Ufficio beni archeologici che hanno così reso omaggio, nel segno della riconoscenza, a Gianni Ciurletti referente del settore archeologico provinciale dalla sua costituzione negli anni Settanta fino al 2008 e figura fondamentale per la crescita e lo sviluppo della struttura da lui diretta.
Accomuna gli articoli l’approccio multidisciplinare che contraddistingue l’archeologia moderna e che vede esperti di settori diversi collaborare e confrontarsi nella ricerca e nell’analisi dei dati. Gli studi pubblicati si riferiscono in gran parte al territorio trentino ma non mancano contributi relativi a scoperte e indagini archeologiche in altre zone dell’arco alpino, in particolare in Alto Adige, in Friuli, in Veneto, a Padova e Aquileia, in Lombardia nella vicina Valle Sabbia, a Milano e a Brescia. Tra le curiosità il ritrovamento nell’area funeraria della catacomba di S.Valentino a Roma di un’iscrizione a ricordo di un civis Tridentinus, un fedele originario di Trento deposto in quel cimitero.
Molti i contributi riferiti al territorio locale dove la Val di Non si contraddistingue ancora una volta per la ricchezza del patrimonio archeologico. Gettano nuova luce sulla già corposa storia antica di Anaunia le sepolture altomedievali con relativi corredi tombali rinvenute a Sanzeno.
Come Tridentum/Trento fosse fin dall’antichità ponte fra culture diverse, luogo di incontro di genti, punto nodale per il passaggio di vie commerciali e di merci si evince dagli studi relativi ai Tridentini nell’impero romano e ai forestieri a Trento, mentre le ricerche condotte nella chiesa di Santa Maria Maggiore restituiscono uno spaccato delle trasformazioni della comunità locale fra V e XVIII secolo. Particolarmente esaustivo l’articolo sul ruolo dei processi fluviali nell’evoluzione del paesaggio urbano di Trento basato sui dati relativi a 50 siti archeologici oltre a documenti storici e cartografici e ad analisi geoarcheologiche.
Alle ricerche nell’area della Valle del Sarca e dell’Alto Garda si riferiscono gli studi relativi alla villa romana dei Nonii Arrii a Toblino e gli aggiornamenti sulle ricerche più recenti condotte nel sito di san Martino ai Campi fra Riva del Garda e Tenno. Singolare, infine, come il raffronto con un famoso acquerello di Albrecht Dũrer abbia fornito un’importante fonte iconografica per le ricerche archeologiche dell’Alto Garda. L’ampio arco temporale dei temi trattatigiunge fino ad epoche più recenti con l’archeologia della Grande Guerra in mostra fino al mese scorso presso la Cappella Vantini di Palazzo Thun in occasione dell’esposizione “storie senza Storia. Tracce di uomini in guerra (1914-1918)”.
Informazioni
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05/02/2019