"Chiamatemi Divina. Dorian Gray: storia di un’attrice dimenticata"

Arriva a Trento la mostra che rende omaggio alla diva del cinema che scelse il Trentino dopo il ritiro dalle scene

[ "Chiamatemi Divina. Dorian Gray: storia di un’attrice dimenticata"]

Dopo essere stata anche alla “Casa del Cinema” di Roma, la mostra “Chiamatemi Divina” dedicata all'attrice Dorian Gray  dal 3 al 30 marzo è visitabile a Trento presso la sede della Fondazione Caritro in via Calepina 1. L'esposizione, curata da Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet e realizzata anche con il contributo economico della Provincia di Trento, del Comune di Riva del Garda e del Comune di Torcegno e della Fondazione Caritro, vuole rendere omaggio alla figura di una grande Diva del cinema italiano degli anni Cinquanta e Sessanta che scelse di vivere in Trentino nel momento in cui, ancora giovanissima, decise di ritirarsi dalle scene. In esposizione anche le fotografie di Chiara Samugheo, la più grande fotografa italiana del dopoguerra, che ritrasse Dorian Gray per i più prestigiosi settimanali dell'epoca. 

“Se alla metà degli anni Cinquanta si fosse chiesto all'italiano medio chi fosse Dorian Gray la stragrande maggioranza delle persone non avrebbe risposto pensando al protagonista del famoso romanzo di Oscar Wilde bensì ad una delle più belle attrici apparse nel panorama cinematografico italiano di quegli anni. Dorian Gray era una dea scesa dalle passerelle della rivista ad illuminare con la sua sola presenza molte commedie a cavallo tra gli anni '50 e '60: bellissima, ironica, con un alone di riservatezza e mistero, una perfetta Marilyn nostrana che fece sognare milioni di spettatori cinematografici” - spiega Ludovico Maillet, curatore insieme a Franco Delli Guanti di Chiamatemi Divina. Dorian Gray: storia di un’attrice dimenticata.

“Sapevamo della presenza a Torcegno dell’attrice ormai anziana, morta tragicamente nel 2011 – spiega Delli Guanti -, e conoscevamo il mistero che la circondava.  Dopo 32 film nei quali ha lavorato con grandi nomi quali Totò, Fellini, Antonioni, Sordi, Walter Chiari, all’apice della carriera, nel ’63 quando aveva 37 anni, ha deciso di ritirarsi”.

Dorian Gray nasce a Bolzano, ma vive per quasi cinquant'anni a Torcegno in Valsugana. Maria Luisa Mangini, questo il vero nome, ha girato 32 film insieme ai più grandi attori dell'epoca. Il grande pubblico la ricorda soprattutto per il ruolo della “malafemmina” in Totò, Peppino e la... malafemmina (1956). Federico Fellini la chiamò a recitare nella parte di Jessy, l'amante di Amedeo Nazzari in Le notti di Cabiria. È però soprattutto con Il grido di Michelangelo Antonioni - dove interpreta la benzinaia Virginia - che si impone al grande pubblico come attrice impegnata e drammatica, allontanando da sé l'immagine di bambola sensuale.  

“Nel più rigoroso silenzio si è ritirata dal mondo del cinema – prosegue Delli Guanti – Maurizio Costanzo più volte l’ha cercata attraverso il sindaco, e come lui molti altri giornalisti, ma lei non ne ha più voluto sapere. La mostra propone  uno sguardo sulla Divina attraverso un selezionato materiale documentario: manifesti dei suoi film storici originali, riviste dell’epoca - il suo viso era spesso sulle copertine mondane - e una serie  di fotografie acquisite da Chiara Samugheo, una delle più grandi fotografe italiane nel secondo Dopoguerra".


09/03/2018