Fragili devozioni
La mostra presenta una raccolta ragionata e corposa di icone su vetro e su specchio della collezione Morelli - Litta Modignani
La mostra ‘Fragili devozioni’ fino al 18 gennaio è visitabile presso Casa de Gentili a Sanzeno. Con questa iniziativa il Centro Culturale d’Anaunia racconta un capitolo del collezionismo trentino inedito sino ad ora mai esposto: la storia della collezione di opere d’arte dipinte su vetro e specchio di Renato Morelli e della moglie Alessandra Litta Modignani.
"La mostra presenta una parte importante della collezione Morelli - Litta Modignani, una raccolta ragionata e corposa di icone su vetro e su specchio, un corpus mirabile di opere che ci permettono di comprendere l’evoluzione di questa tecnica e la sua fortuna nell’area mitteleuropea, nord africana e persiana, dove è fiorita a partire dalla seconda metà del Seicento – spiega Marcello Nebl, curatore dell’iniziativa.
La pittura su vetro è una tecnica antichissima, diffusa in tutto il bacino mediterraneo già nel periodo classico: una prima attestazione si ha infatti in periodo ellenistico (Rispoli Fabris 1987, 15), mentre a partire dal Basso Medioevo si moltiplicano le testimonianze giunte a noi ed i centri di produzione di immagini a tema sacro dipinte su vetro, o per meglio dire ‘sotto vetro’, con la tecnica detta Hinterglasmalerei, in particolare in Baviera (Oberammergau), nell’alta Austria (Sandl), in Boemia meridionale (Buchers) e a Venezia, città che vantava una nota industria vetraria. (…)
La tecnica della Hinterglasmalerei, ben rappresentata nella collezione Morelli - Litta Modignani, si sviluppa in vaste aree geografiche, ogni volta con linguaggi caratteristici. Nel continente europeo si possono individuare tre macroaree di produzione di icone ‘sotto’ vetro: l’area di tradizione iconografica cattolica tedesca, con aspetti comuni dal Tirolo storico all’Alta Austria, dalla Baviera alla Boemia; l’area di tradizione greco-ortodossa, con il predominio della vastissima produzione popolare transilvana; l’area mediterranea, caratterizzata dall’alta qualità della tradizione siciliana e dai contatti e scambi frequenti con la pittura sotto vetro tunisina, siriana ed in generale di tradizione araba (Pancheri 2007, 11).
Per quanto riguarda l’area di tradizione iconografica cattolica tedesca, la mostra di Sanzeno presenta opere in grado di rappresentare i centri irradiatori di questa tecnica nell’intera area mitteleuropea a partire dalla metà del Seicento. Grande importanza hanno le quattro tempere ‘sotto’ vetro dipinte nella metà del XIX secolo e provenienti dalla cittadina di Sandl, nell’Alta Austria, recanti immagini con la Pietà, il Sacro Cuore di Maria, San Giuseppe e Santa Barbara (...)
Sempre a riguardo dell’area mitteleuropea di tradizione iconografica cattolica, la collezione Morelli - Litta Modignani introduce anche opere provenienti da territori limitrofi al nostro, in particolare da località non ancora precisamente individuate del Tirolo storico. Fra le ricorrenti immagini a carattere devozionale del Sacro Cuore di Gesù e di San Giorgio spiccano quattro fresche tempere con le stagioni impersonate da figure in costume tradizionale (…).
Oltre alle icone su vetro, sempre nell’ambito della produzione centro europea, la mostra ‘Fragili devozioni’ presenta un notevole corpus di rare opere su specchio, datatili alla metà del XIX secolo e provenienti dalla regione della Moravia (…)
La collezione Morelli - Litta Modignani vanta anche pezzi provenienti da queste aree affacciate sul Mediterraneo e in stretto contatto da un lato con l’Europa meridionale e dall’altro con quella orientale. Ad oggi poco si sa sulle immagini dipinte sotto vetro di tradizione musulmana relativamente alle quali non vi sono studi specifici; è interessante però notare come il collegamento con la produzione europea sia forte visto che le icone tunisine ed iraniane, ad eccezione di una rarissima riproduzione su vetro con una Sura del Corano e di un episodio da Le mille e una notte, presentino principalmente passi dell’Antico Testamento come Giona e la balena, Il sacrificio di Abramo, L’arca di Noè e l’episodio con Adamo ed Eva nel giardino dell’albero del bene e del male. La mostra si conclude con la sezione contemporanea ‘La tradizione continua’, nella quale sono esposte opere ‘sotto vetro’ di artisti sloveni, rumeni, austriaci e boemi; le icone di Francisek Podbecan, Grigore Dejeu, Helene Wieser e Anežka Ederová ci ricordano come la produzione di questi straordinari oggetti d’arte e devozione sia ancora viva e venga tramandata alle nuove generazioni" - conclude Nebl.
18/12/2017