L'Epifania tutte le feste le porta via!

La Befana vien di notte / con le scarpe tutte rotte / con le toppe alla sottana / viva viva la Befana!

Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.
Io buono sono sempre stato
ma un dono mai me l’hai portato.
Anche quest’anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,

che tu viaggi in treno diretto:
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.
Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l’accelerato!
O cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa d’ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti 

I versi un po' fiabeschi di Gianni Rodari ci avvicinano alla a ricorrenza dell'Epifania che, appunto, "tutte le feste si porta via". "Il nome Befana - scrive La lettera della Dante n. 1/2017 - proviene, per corruzione lessicale, dalla parola epifania (in greco ἐπιφάνεια) e deriva da un verbo antico che significa 'mi rendo manifesto'. Il termine fu associato alla natività di Gesù dai tempi di San Giovanni Crisostomo, cioè dal III-IV secolo d.C. La figura della vecchina attinge a miti agrari ancestrali, che propiziavano il raccolto festeggiando anche la rinascita della Natura, così come a riti di passaggio dall'anno vecchio a quello nuovo, che vedevano l'accensione di roghi e fantocci. Questo uso si replica ancora oggi in molte località italiane. La leggenda cristianizzata dice infine che i re Magi diretti a Betlemme avessero chiesto indicazioni sul tragitto a una donna anziana. Pentita di non averli voluti accompagnare, la vecchina andò a cercarli e, lungo il tragitto, portava doni a tutti i piccoli, sperando che uno di loro fosse Gesù Bambino".


04/01/2017