“L’invenzione del moderno”

Al primo piano del Mart nel nuovo allestimento delle Collezioni l'attenzione si focalizza sul futurismo e sui suoi protagonisti

[ Mart]

Da dicembre la mostra “Le Collezioni” occupa due delle quattro gallerie del museo: al primo piano l’allestimento racconta “L’invenzione del moderno” e al secondo piano accompagna il visitatore attraverso “L’irruzione del contemporaneo”.

Un percorso storico-artistico di carattere cronologico con affondi tematici che sottolinea la grande continuità tra le tendenze che hanno caratterizzato le vicende dell’arte dalla fine dell’Ottocento a oggi.

Ne “L’invenzione del moderno" l’attenzione si focalizza sul Futurismo e sui suoi protagonisti, con la messa in mostra dei manifesti originali.

I capolavori storici di Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Gino Severini, Luigi Russolo dialogano tanto con le creazioni plastiche e sintetiche di Fortunato Depero, quanto con i dipinti polimaterici di Enrico Prampolini e le visione aeree di Tullio Crali. 

Inoltre, la mostra fa luce sulle vicende e le possibilità aperte dall’ipotesi della “ricostruzione futurista dell’universo” di cui il roveretano Fortunato Depero è stato il principale promotore.

Parallelamente, si dà spazio alla dimensione trascendentale dell’arte che si afferma nella prima metà del XX secolo. Nelle opere di Arturo Martini, Massimo Campigli, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Filippo De Pisis, Marino Marini, Giorgio Morandi, Mario Sironi e di altri protagonisti del secolo si attinge ai valori del mito, dell’arcaico, del simbolico, della metafisica.

La figura del roveretano Fausto Melotti sintetizza idealmente la possibilità di incontro tra sviluppo storico delle arti e suoi archetipi irriducibili. Il Mart ne propone un primo omaggio all’interno delle Collezioni come via ideale per continuativi spazi di approfondimento su protagonisti esemplari del proprio territorio nelle vicende più rilevanti della modernità.

Daniela Ferrari e Denis Isaia. - curatori del Mart

17/12/2015