“Lezioni di Storia”, domenica si parla dell’elefante di Carlo Magno

Dopo l’ottimo riscontro ottenuto domenica scorsa – platea del Teatro Sociale di Trento gremita per ascoltare Andrea Giardina, docente di Storia romana presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, che ha relazionato sugli “Orienti romani”– le “Lezioni di Storia. Guardando a Oriente” proseguono con il secondo incontro in cartellone.

L’appuntamento è fissato per domenica 15 ottobre alle 11, quando sul palco del Teatro Zandonai di Rovereto salirà Franco Cardini, professore emerito di Storia medievale all’Istituto Italiano di Scienze Umane. “798 d.c. - Carlo Magno e l’elefante” è il titolo della sua lezione. Un salto indietro nel tempo, a 12 secoli fa, quando ad Aquisgrana Re Carlo si fece costruire un serraglio di animali esotici, inclusi pantere e leoni, emblema della sua forza. Mancava però l’elefante, la bestia capace di rappresentare al meglio la qualità regale della saggezza nonché di far riemergere le glorie degli imperatori romani e delle corti di Bisanzio e d’Oriente.

Un desiderio, quello del sovrano, che si realizzò grazie agli ottimi rapporti instaurati con il califfo Harun al-Rashid, i cui ambasciatori sbarcarono a Pisa nell’anno 801 portando in dono il famoso pachiderma albino Abul Abbas, che suscitò così tanta ammirazione da essere menzionato a più riprese negli Annali Regi. Fonti dell’epoca narrano che l’elefante fu richiesto espressamente da Carlo Magno per il suo serraglio di Aquisgrana, dove vivrà per nove anni, e che il califfo - pur di assecondarlo - si privò dell’unico esemplare in suo possesso.

Le “Lezioni di storia” proseguiranno fino al 26 novembre a Trento (Teatro Sociale e Sala della Filarmonica) e a Rovereto (Teatro Zandonai) con mattinate dedicate al racconto e al confronto millenario tra culture da sempre in relazione tra loro. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. I biglietti potranno essere ritirati presso le casse dei teatri a partire dalle ore 10.

Ideate dagli Editori Laterza, sono promosse dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, dal Comune di Trento e dal Comune di Rovereto, e realizzate con il sostegno di Casse Rurali Trentine, Cavit, Dolomiti Energia e la collaborazione tecnica del Centro Servizi Culturali Santa Chiara. La partecipazione alle singole lezioni è valida ai fini dell'aggiornamento professionale dei docenti della scuola della Provincia autonoma di Trento. La frequenza di una lezione corrisponde ad un'ora di formazione.

Il programma proseguirà con “San Francesco e il Sultano” (Amedeo Feniello, Trento, 22 ottobre), “Marco Polo verso il Catai” (Vito Bianchi, Rovereto, 29 ottobre), “Cabala ebraica, Cabala Cristiana” (Anna Foa, Trento, 5 novembre), “Colombo: cercare l’Oriente attraverso l’Occidente” (Franco Farinelli, Rovereto, 12 novembre), “La moda guarda all’Oriente” (Maria Giuseppina Muzzarelli, Trento, 19 novembre), “Isis, nascita di un nuovo califfato” (Domenico Quirico, Rovereto, 26 novembre).

Il relatore

Franco Cardini è uno storico, saggista e blogger italiano specializzato nello studio del Medioevo e grande esperto di Islam e Medio Oriente.Da anni studia e scrive sull’Islam. È professore emerito nell’Istituto di Scienze Umane e Sociali/SNS, Directeur de Recherches nell’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e Fellow della Harvard University. Tra le sue opere edite da Laterza, più volte ristampate, segnaliamo: Medioevo al femminile (con F. Bertini, Mt. Fumagalli Beonio Brocchieri e C. Leonardi); Gostanza, la strega di San Miniato (a cura di); Nel nome di Dio facemmo vela. Viaggio in Oriente di un pellegrino medievale (con G. Bartolini); Noi e l’Islam. Un incontro possibile?; Europa e Islam. Storia di un malinteso; La paura e l’arroganza (a cura di); Nostalgia del paradiso. Il giardino medievale (con M. Miglio); Astrea e i Titani. Le lobbies americane alla conquista del mondo; Il Turco a Vienna. Storia del grande assedio del 1683; Ivar e Svala fratelli vichinghi; L’ipocrisia dell’Occidente. Il Califfo, il terrore e la storia; “L’Islam è una minaccia” Falso