Obbedisco
Sui luoghi della storia: le proposte per il 150esimo garibaldino
È il 10 agosto 1866 quando Giuseppe Garibaldi, in un telegramma in risposta al generale Alfonso La Marmora, scrive il celebre “obbedisco”. Siamo durante la Terza guerra d'indipendenza e Garibaldi sta avanzando verso Trento contro l'Austria.
Alla guida del Corpo Volontari italiani aveva da poco vinto la Battaglia di Bezzecca, combattuta il 21 luglio 1866, fermando così il tentativo del comandante austriaco del Tirolo meridionale di ricacciare le sue truppe verso il lago d'Idro.
Cent'anni dopo Bezzecca e la Valle di Ledro ricordano quanto avvenuto con un ricco programma di eventi, incontri, mostre cui collaborano diversi enti e istituzioni del territorio: il Museo garibaldino e della Grande Guerra di Bezzecca, innanzitutto, che attraverso due sezioni tematiche ripercorre la vicenda garibaldina: la prima approfondisce alcuni episodi risorgimentali di fine ottocento: in essa sono conservati un plastico della Battaglia di Bezzecca, dei cimeli, il busto di Giuseppe Garibaldi, documenti relativi alle vicende garibaldine, ma anche mappe, proclami, fucili e divise garibaldine. La seconda sezione riguarda invece la Grande Guerra e la seconda guerra mondiale; in essa sono esposte bombe di vario calibro, cimeli della prima guerra mondiale, una mitragliatrice Schwarzlose ed una bicicletta pieghevole Bianchi del Battaglione bersaglieri ciclisti risalente agli anni venti.
Altro punto cardine è la chiesa con il colle ossario S. Stefano. Il luogo di fede fu fortemente danneggiato nel corso delle battaglie garibaldine e della Grande Guerra. Negli anni Venti accolse i caduti di entrambi i conflitti fino a diventare Monumento Ossario sotto l’Alto patronato del Ministero della Difesa. All’interno è collocato un monumento al Milite Ignoto.
E ancora, la Lapide commemorativa e la Croce Bianca realizzata dai garibaldini a ricordo dei compagni caduti, abbattuta quasi subito dalle autorità austriache e ricollocata dopo la Prima guerra mondiale. Un sito nodale è la trincea, cui si accede attraverso gli 82 gradini della scala a chiocciola partendo dal colle ossario.
Il denso programma di commemorazioni è illustrato in dettaglio dal libretto che alleghiamo:
19/07/2016