"Quattro incontri a due voci"
La rassegna del Museo diocesano tridentino inizia giovedì 19 novembre con Le chiese del Trentino e la Grande Guerra. Documenti e immagini
In occasione della mostra Mio dolce paese dove sei? Identità perdute da Rouault ai contemporanei, il Museo Diocesano Tridentino promuove Quattro incontri a due voci. 19 e 26 novembre / 3 e 17 dicembre ore 17.30, un ciclo di appuntamenti pensato per approfondire e ampliare i temi proposti dall'esposizione. Storia, arte, fotografia e attualità saranno al centro del dialogo di due diverse 'voci', due punti di vista originali capaci di osservare queste tematiche da prospettive differenti e complementari.
Tutti gli appuntamenti si tengono presso la sede del Museo Diocesano Tridentino alle 17.30 e sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.
Si inizia il 19 novembre Le chiese del Trentino e la Grande Guerra. Documenti e immagini, con Domenica Primerano e Lorenza Liandru del Museo diocesano tridentino
“La violenza della guerra – spiega Liandru - si accanisce sul patrimonio artistico distruggendo, attraverso le opere, la memoria e l’identità di paesi e popoli. Questo comunicano all'osservatore le centinaia di immagini raccolte nel fondo fotografico presentato in occasione della serata “Le chiese del Trentino e la Grande Guerra”. Le fotografie appartengono a una raccolta conservata presso il Museo diocesano tridentino, strettamente connessa all'archivio di don Vincenzo Casagrande, primo direttore del museo e vice presidente dell'Opera di Soccorso per le chiese rovinate dalla guerra. Il fondo è costituito da 220 stampe in bianco e nero che testimoniano la situazione dei paesi trentini nei primi mesi del dopoguerra e mostrano la distruzione bellica in tutta la sua devastante portata: chiese diroccate, opere d'arte distrutte, paesi in macerie e solo poche figure umane a indicare il ritorno alla vita. Le aree documentate nelle fotografie sono quelle maggiormente interessare dal conflitto: Alta Valsugana, Valsugana Orientale e Tesino, Vallagarina, Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna, Valle di Sole, Alto Garda, Terragnolo, Trambileno e Vallarsa.
Nel corso della serata saranno presentate anche le storie di chi scattò queste immagini: fotografi di professione come il rivano Carlo Mayer e fotografi amatoriali come don Cesare Refatti. Sarà inoltre l'occasione per parlare della diffusione delle fotografie di distruzione in funzione 'propagandistica': molte di queste immagini circolarono sotto forma di cartolina al fine di sensibilizzare la popolazione e raccogliere fondi per sovvenzionare le opere di ricostruzione. La storia della guerra è anche microstoria: di opere distrutte, di opere salvate, di fotografi” - conclude.
Questo il calendario degli incontri successivi:
26 novembre 2015 - ore 17.30
Recuperare l’identità attraverso il patrimonio fotografico: dal collezionismo privato alla nuova case history di CAMERA - Centro Italiano per la fotografia
Lorenza Bravetta, direttrice di Camera - Centro Italiano per la Fotografia di Torino
Guido Bertero, collezionista e vicepresidente di Camera - - Centro Italiano per la Fotografia di Torino
3 dicembre 2015 - ore 17.30
Arte e spiritualità in Georges Rouault
Elena Pontiggia, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Brera
Luigi Tavola, collezionista
17 dicembre 2015 - ore 17.30
Siamo tutti stranieri
Vincenzo Passerini, presidente del Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza(CNCA) del Trentino Alto Adige
Alidad Shiri, autore del libro Via dalla pazza guerra. Un ragazzo in fuga dall'Afghanistan (Il Margine, Trento 2007)
17/11/2015