Trentino Book Festival
Ritorna a Caldonazzo e in Valsugana l'attesa festa di libri e autori. Tra i nomi, Odifreddi, Mancuso, Arslan, Manfredi, Boralevi
È con un parallelo tra il momento del passaggio “dalla culla al letto”, e quello che affronterà Trentino Book Festival il prossimo anno, quando raggiungerà la X edizione, che Pino Loperfido - direttore artistico e organizzativo della manifestazione - introduce l’imminente IX edizione, in programma dal 13 al 16 giugno a Caldonazzo e in altri luoghi della Valsugana.
“Questo festival, nato nel 2011, ora è nella stessa condizione di un bambino quando la culla comincia ad essere un po’ strettina – osserva – e per la decina edizione ci saranno importanti novità. Con questa nona edizione, in certo senso, raggiunge l’apice della sua infanzia, ed è pronto per partire e andare più lontano”.
“Tra memoria e nostalgia”, il tema scelto per quest’anno, “non è casuale – continua Loperfido -. Il paradosso è vivere in un’epoca impregnata di nostalgia, sempre alla ricerca di un’ipotetica età dell’oro che forse non è mai esistita. La modernità ci sta privando al contempo della memoria cognitiva e storica. Perché succede? - si interroga? - Perché siamo smarriti, incapaci di orientarci di fronte al presente. Per questo il festival invita delle persone per orientarci, per aiutarci a capire”.
Un festival che, come annuncia Loperfido, per motivi personali sarà l’ultimo che lo vede nel ruolo di direttore artistico.
La parola “collaborazione”, grazie anche al lavoro di tanti volontari, primi tra tutti quelli dell’associazione di promozione sociale “Balene di montagna”, costituisce uno dei valori aggiunti della manifestazione. Una collaborazione che significa anche uscire dal luogo in cui il festival è nato, in uno scambio virtuoso soprattutto con la Fondazione trentina Alcide De Gasperi.
"Il Tbf quest'anno imbocca una via sottile e affascinante, portando per le strade di Caldonazzo una delle grandi contraddizioni del nostro tempo, incapace di coniugare il bisogno di cambiamento a quello di riconoscere le proprie radici - interviene in tal senso Marco Odorizzi, direttore della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi -. La Fondazione, ancora una volta, è felice di seguirlo e di farsi coinvolgere nella sua rete di pensiero, condividendo con l'appassionato pubblico della manifestazione la fiducia di Alcide De Gasperi, sempre pronto a ricordare che 'l'età dell'oro non è mai nel passato, ma nell'avvenire'", afferma Odorizzi.
Piergiorgio Odifreddi, Antonia Arslan, Vito Mancuso, Valerio Massimo Manfredi, Antonella Boralevi e tanti altri nomi importanti interverranno a Trentino Book Festival per riflettere sul valore della nostalgia, in un mondo senza più memoria.
Si partirà il 13 giugno, con l’inaugurazione delle mostre al pomeriggio: alla Libreria del Festival, Casa della Cultura, ci sarà un’installazione del noto fotografo trentino Giorgio Salomon, dal titolo “I Laghi hanno a che fare con il senso del tempo”. Al Centro d’Arte La Fonte, Piazza Vecchia, Waimer Perinelli presenta un classico: Pietro Verdini. La mostra del grande pittore toscano, trentino d’adozione, si intitola: “La bontà, la rabbia e la nostalgia”.
Il primo incontro letterario è alle 19 con lo scrittore trentino Fiorenzo Degasperi, che presenterà il suo nuovo libro sulla Valsugana. Si continua con la presentazione dell’ultimo lavoro del fotografo trentino Giorgio Salomon, una raccolta di fotografie dedicata ai laghi. Chiusura in bellezza in onore di Fabrizio De Andrè a 20 anni dalla scomparsa, insieme al gruppo Parole & Musica con la performance “Canzoni e Radici”.
Il festival aprirà ufficialmente il sipario venerdì 14 giugno, al pomeriggio, con l’inaugurazione e un esordio in musica, insieme al gruppo Bisca Bis, per poi proseguire con lo scrittore Giuseppe Festa e il suo “I figli del bosco”, un avvincente racconto sul fascino della natura e il millenario rapporto di attrazione e paura tra uomini e lupi. Grande ritorno al Trentino Book Festival per Antonia Arslan. Altro grande ospite della serata sarà Piergiorgio Odifreddi, famoso matematico, che affronterà temi come la democrazia, i suoi limiti e le sue contraddizioni. La prima giornata si chiuderà infine con la rappresentazione “Emigrante... pensieri in valigia” in compagnia del Coro la Tor di Caldonazzo, Nadia Martinelli e Stefano Borile.
Sabato 15 giugno il festival si anima con Matteo Righetto e l’ultimo volume della sua trilogia della memoria: “La terra promessa”, la storia di emigrazione verso il Nuovo Mondo di due giovani fratelli. Altro nome di spicco è poi Valerio Massimo Manfredi, con il suo ultimo libro “Quinto comandamento”. Torna anche Antonella Boralevi, seguita dalla scrittore trentino Franco Stelzer,. Alla sera, ci sarà un momento dedicato alla strage del Cermis con lo spettacolo “Ciò che non si può dire”, con Mario Cagol e Alessio Zeni.
Domenica 16 giugno, la giornata conclusiva del festival, sarà densa di appuntamenti sin dal mattino. Si comincia con l’ironia di Antonio Manzini, autore di gialli e ideatore delle avventure del noto vicequestore Rocco Schiavone. A Caldonazzo porterà “Ogni riferimento è puramente casuale”, un volume che racchiude sette racconti che ritraggono, in modo critico e sarcastico, il mondo del libro e dell’industria culturale. A seguire l’incontro con Massimo Libardi e Fernardo Orlandi che presenteranno "L'ultimo giornale dell'Imperatore". Si parlerà poi di memoria, dello sport, con Giulio Corradi, il famoso campione di sci della nazionale italiana negli anni ’70. Con il suo “Ma come avente fato?” si ripercorrerà la storia di un’avventura con gli sci ai piedi, dai primi passi fino ai trofei conquistati, raccontando, allo stesso tempo, i cambiamenti del territorio trentino. Assieme al noto scrittore Roberto Cotroneo, che presenterà il suo “Niente di personale”, faremo invece un’incursione romanzesca nel recente passato italiano, che diviene il modo per fotografare il declino culturale di oggi.
06/06/2019