eTNo - Festival dell’etnografia del Trentino, V edizione
Tradizioni popolari a confronto: il “Polo dell’Etnografia” il 22 e 23 aprile al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina
“Un video che raccoglie lo spirito della nostra attività”: esordisce così Giovanni Kezich, direttore del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, nell'introdurre attraverso il trailer di Michele Trentini che vi proponiamo, la V edizione del Festival dell’Etnografia del Trentino. Tradizioni popolari a confronto: il “Polo dell’Etnografia” che si svolgerà nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 presso la sede del museo, in collaborazione con: Ecomusei del Trentino; Family in Trentino; Federcircoli; Fondazione Edmund Mach; Federazione Cori del Trentino.
“Un’iniziativa che in realtà vanta una tradizione assai più lunga – riprende Kezich – partita come mercatino di Pasqua, poi diventata corte degli artigiani, quindi festa degli ecomusei, fino a quando ha assunto l'attuale fisionomia. Un festival che si ispira ai vari festival – dell’economia, della letteratura, del giornalismo, della filosofia – che si svolgono in diverse parte Italia, mentre non esisteva, che io sappia, quello dell’etnografia. Abbiamo così voluto impossessarci di questa nicchia, che necessariamente finirà per attirare anche rappresentanti a livello nazionale e internazionale che si occupano di attività analoghe.
Il concetto di etnografia – osserva ancora il direttore - ha subito una sorta di evoluzione: non siamo più fermi al folk, alla moda, a quella cosa un po’ leziosa che passa sotto il nome di tradizioni popolari. Ora il concetto di etnografia è tutt'uno con una serie di pratiche che un po' dappertutto sui territori si introducono per salvaguardare la memoria e il governo del territorio stesso. Un’etnografia volta alla realtà presente e al futuro dei territori, che pone il passato come punto di riferimento per quanto riguarda i saperi.
Antonella Mott, autrice in solitaria del programma, ha composto un calendario molto ricco, con attività che spaziano dal cinema alla poesia ai laboratori di narrativa fino alla performance di burattini. Sono una settantina i soggetti coinvolti, quasi a titolo esclusivamente di volontariato – specifica Kezich – e ciò testimonia la vitalità, la voglia di fare e la buona volontà. Come museo, noi teniamo un po’ le fila di questa rete di piccoli musei di cui siamo in qualche maniera, anche moralmente, l'ente capofila. Il polo dell’etnografia di cui si è parlato negli ultimi mesi, indipendentemente dal suo destino istituzionale, esiste e rappresenta un settore importante nella cultura del Trentino, e ha la sua fiera campionaria, la sua agora a San Michele in queste giornate primaverili del festival - conclude".
Tra gli incontri in programma ricordiamo quello di sabato dalle 10 alle 19 con gli agronomi della Fondazione Edmund Mach che spiegano quali sono le viti e gli olivi del Trentino rurale del passato giunti fino ai giorni nostri. Dalle mappe storiche sulle quali sono segnate con dovizia varietà e nomenclature, alla sistemazione del terreno, che rende caratteristico il paesaggio, fino al prodotto che mettiamo sulle nostre tavole, il percorso storico e di filiera viene illustrato al pubblico attraverso documenti e degustazioni, per un approfondimento sull’agricoltura di ieri e dei giorni nostri. Particolare attenzione sarà posta a Le vecchie varietà di vite dalla Carta viticola del Trentino (1950-1962) a oggi, a cura di Francesco Penner, Unità Viticoltura; Tiziano Tomasi, Unità Genetica e miglioramento varietale della vite; Alessandra Lucianer, Biblioteca – Fondazione Edmund Mach & Proposta vini.
Sabato 22 alle 16 si svolgerà il concerto del Coro Alpino Trentino di Gardolo, diretto dal Maestro Franco Tommasi. In occasione della candidatura della Coralità alpina del Trentino per l’iscrizione nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, la Commissione nazionale italiana per l’UNESCO ha chiesto la collaborazione del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige. Nel 2017 il Museo, in collaborazione con la Federazione Cori del Trentino, ha continuato il lavoro di ricerca sul campo iniziato nel 2016 e finalizzato alla documentazione e alla schedatura di alcuni canti popolari eseguiti appositamente da diversi cori del Trentino: il Coro della SAT, il Coro della SOSAT, il Coro Valsella, il Coro Cima Tosa, il Coro Città di Ala, il Coro del Gruppo Tradizioni Cembrane, il Coro San Romedio e il Coro Roen. Le registrazioni sonore e il lavoro di schedatura sono confluiti nel database etnomusicologico dell’Archivio Provinciale della Tradizione Orale (APTO), consultabile su internet all’indirizzo.
Per quanto riguarda il programma cinematografico, si svolgerà sabato 22 aprile, ore 14.30 e ore 17.00 proponendo due film documentari di recente produzione, che approfondiscono il tema delle scelte di vita in montagna:
Z’Bärg, di Julia Tal, Svizzera, Germania, 2015, 85', ore 17.00
(Premio Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina al 64° Trento Film Festival)
Sarah e Sämi sono una giovane coppia, entrambi hanno sempre lavorato nel sociale. Decidono di realizzare un loro sogno: prendere in gestione una malga in montagna e trascorrervi l’estate in compagnia di vacche e altri animali. Ma quel che all’inizio sembrava un progetto carico di avventure, presto si trasforma anche in un impegno gravoso e totalizzante, che li costringe a fare i conti con la testardaggine delle vacche, con le difficoltà della caseificazione e con la fatica. La loro relazione verrà messa alla prova dalla dura realtà che si nasconde dietro il sogno romantico della montagna. Vincitore nel 2016 del “Premio Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina”, alla sua XX edizione, il film viene proiettato in collaborazione con il Trento Film Festival.
Link al trailer:
Alta scuola, di Michele Trentini, Trotzdem, 2016, 72', ore 17.00
A Peio, paese situato a 1585 metri di altitudine, la scuola elementare pluriclasse che contava 22 alunni è stata soppressa nel 2011 a favore di un moderno plesso scolastico collocato nel fondovalle, per ospitare tutti bambini dei centri abitati della val di Peio. Alcune famiglie, convinte che la scuola in paese svolgesse un ruolo importante per l’intera comunità, hanno optato per l’istruzione parentale, prevista dalla Costituzione Italiana, dando vita a Scuola Peio Viva. Al piano terra di una casa privata, i genitori e alcuni insegnanti volontari, fanno scuola assieme a nove bambini, dalla prima alla quinta classe.
Link al trailer:
19/04/2017