A Cembra e Lisignago con le giornate FAI di Primavera
“Cembra: filari di Vita”
C’è un luogo in Trentino, la Val di Cembra, dove paiono convivere, in fragile equilibrio, ecosistemi ancora dinamici e non
compromessi come altrove dalla cementificazione e dal consumo dissennato del suolo, con ciò che resta di una civiltà ruraleche ha modellato con discrezione il paesaggio lungo i secoli.
Un panorama di borghi, piccoli ma non privi di preziose tracce storiche e artistiche, che si alternano a campi con bàiti in pietra dove “solo il vento bussa alla porta”, per ricordare la famosa inchiesta di Aldo Gorfer del 1967 sulla crisi sociale delle Terre alte della nostra Provincia.
La Val di Cembra appare in tarda primavera come una distesa verde digradante a terrazze, sorrette l’una sull’altra grazie a
quell’antica “arte dei muretti a secco” (ve ne sono oltre 700 chilometri) che l’Unesco ha riconosciuto quale patrimonio
culturale immateriale dell’Umanità.
Dal 2020 la valle è stata ufficialmente inserita nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici d’Italia, per la capacità di valorizzare il territorio e per i vigneti terrazzati che hanno reso celebri nel mondo le produzioni di Riesling, di Schiava, di Chardonnay e soprattutto del Müller Thurgau, autentico simbolo enologico di questi luoghi.
visite guidate a Cembra: alla Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, alla Chiesa di San Pietro e al Palazzo Maffei, ecamminata nel verde da Lisignago a Cembra con visita guidata alla Chiesa di San Leonardo.
Cembra, Chiesa di San Pietro
Si trova nel centro storico di Cembra in posizione elevata rispetto alla chiesa parrocchiale, da cui dista solo poche centinaia di metri, lungo l’asse viario che un tempo collegava i paesi della Valle. Recenti scoperte archeologiche hanno consentito di datare l’edificio al V-VI secolo. Le forme gotiche attuali si devono a un rifacimento di inizio Cinquecento. Chiusa al culto nel 1787 per disposizione di Giuseppe II d’Asburgo, all’epoca della Campagna d’Italia di Napoleone la chiesa si trovò al centro della cosiddetta “battaglia di Cembra” (20 marzo 1797) tra le truppe tirolesi e quelle francesi e nell’occasione venne adibita dai francesi a scuderia per i cavalli. Nell’Ottocento e nel Novecento si sono susseguiti numerosi interventi di restauro. L’interno è a navata unica a tre campate con volta scandita da un fitto intreccio di costoloni in pietra. L’aula e il presbiterio sono interamente decorati ad affresco: nella parete meridionale una serie di 24 quadri con le vicende della vita di Cristo (XVI sec.), mentre su quella settentrionale campeggia un meraviglioso “Giudizio universale” realizzato nel 1759 da Valentino Rovisi con forti suggestioni tiepolesche.
Cembra, Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta
Dedicata a Santa Maria Assunta, sorge al principio di Cembra, sulla sinistra per chi proviene da Lisignago. L’epoca precisa di fondazione non si conosce: ne abbiamo tuttavia menzione in un documento del 1212 nel quale è citato il nome di “Odolricus Plebanus de Zimbria”. La prima chiesa romanica fu riedificata in stile gotico tra il 1460 e il 1516, anno della sua consacrazione. A partire dal 1835 fu rimaneggiata con la costruzione dell’attuale presbiterio: l’asse di orientamento fu capovolto e la vecchia abside venne adattata quale atrio di ingresso. I due campanili gemelli risalgono alla fine del 1800. L’interno si sviluppa su cinque navate, di cui le tre centrali sovrastate da volte reticolate costituiscono il nucleo tardogotico dell’edificio, mentre le più esterne sono successive. La volta del presbiterio è stata affrescata con raffigurazioni di angeli ed evangelisti da Adolfo Mattielli (1883-1966), artista di Soave nel veronese molto attivo in Veneto e in Trentino. Dietro l’altare maggiore, una grande pala del 1858 dedicata all’Assunzione di Maria di Carlo Vanzo di Cavalese (1824-1893). In fondo alla navata meridionale è infine esposta una splendida pala di Martino Teofilo Polacco (1608 circa) raffigurante la Madonna del Rosario fra i santi Domenico e Caterina.
Cembra, Palazzo Maffei
Prende il nome dalla nobile Famiglia Maffei, di origine antichissima e divenuta assai influente nei secoli grazie alle attività notarili e di commercio. Un ramo dei Maffei stabilitosi a Lavìs può essere considerato il più potente dei ceppi presenti in Trentino. Nella seconda metà del Settecento i Maffei di Lavìs si trasferirono definitivamente a Cembra. L’edificio si presenta massiccio, a pianta quadrangolare, costituito da un primo nucleo seicentesco, integrato in epoche successive da altre unità abitative. Il successivo sviluppo e l’impostazione settecentesca sono testimoniati dalla bifora, dalle finestre in pietra, dal bel portale d’ingresso i cui battenti furono realizzati dal cembrano Bortolo Bonfanti (1818-1888) autore pure di altre opere lignee ad intarsio della chiesa di Santa Maria Assunta. In epoca recente Palazzo Maffei è stato ristrutturato ed ospita la Biblioteca Comunale e l’Archivio storico, oltre a varie e periodiche iniziative espositive e culturali. Fondata nel maggio del 1971, la Biblioteca ha negli anni assunto un ruolo primario nell’offerta culturale della comunità
Lisignago, Chiesa di San Leonardo
Dedicata a San Leonardo, uno dei Santi più venerati nel Medioevo in quanto protettore dei carcerati e delle partorienti, la chiesa sorge isolata su uno sperone di roccia nella parte meridionale di Lisignago, dal quale si gode una suggestiva vista sulla valle solcata dall’Avisio e sui vigneti terrazzati disposti sui ripidi versanti. Edificata forse già nel XIII secolo, era anticamente meta di pellegrinaggio per gli abitanti dei dintorni che vi portavano vari ex voto da appendere alle pareti. Caratteristici il tetto a scandole e il campaniletto a vela. Sulle pareti interne si svolgono le celebri scene sacre affrescate da un anonimo maestro tirolese del XV secolo, in particolare una realistica Ultima Cena e un’insolita rappresentazione della Trinità “come tre persone sedute sullo stesso scranno e coperte dallo stesso manto” (Nicolò Rasmo).
Per ulteriori informazioni sulle Giornate di Primavera consultare il sito nazionale www.giornatefai.it
oppure contattare il FAI di Trento via e- mail (trento@delegazionefai.fondoambiente.it)
o tramite le pagine Facebook FAI - Delegazione di Trento e FAI Giovani Trento.
Ogni itinerario di visita è autonomo e la durata delle visite, per ciascun bene aperto, è di circa un’ora.
Per evitare assembramenti i posti sono limitati e dunque tutte le visite devono essere prenotate tramite il sito www.giornatefai.itcon registrazione on-line. Una volta ricevuta la mail di conferma, i visitatori potranno presentarsi all’orario indicato presso i banchi dei volontari FAI allestiti in prossimità dei luoghi di visita. Durante le visite è obbligatoria la mascherina e mantenere la distanza interpersonale.
Sarà possibile iscriversi in loco al FAI o rinnovare le iscrizioni scadute.