Al cavallino bianco
Si rinnova, nella programmazione artistica del Centro Servizi Culturali Santa Chiara, l'appuntamento con l'Operetta. Giovedì 22 gennaio sarà in scena a Trento al Teatro Sociale la Compagnia “Teatro Musica Novecento” con «Al cavallino bianco».
Teatro Musica Novecento
Al cavallino bianco
Operetta in due atti di Ralph Bénatzky
Regia Alessandro Brachetti
Orchestra Cantieri d'Arte diretta da Stefano Giaroli
La bella Gioseffa, innamorata dell’avvocato Bellati, è proprietaria dell’hotel “Al Cavallino bianco” e continua a licenziare camerieri perché innamorati di lei. Il cameriere Leopoldo, anch’esso innamorato della donna deve attendere tempi migliori per poterle confessare il suo amore. Arriva nell’hotel l’industriale veneziano Zanetto Pesamenole, con la figlia Ottilia, che è in causa con un concorrente difeso proprio da Bellati. Leopoldo assegna a Pesamenole la camera normalmente occupata dall’avvocato. Inizia così a crearsi un certo scompiglio, accresciuto dall’arrivo di altri ospiti: Sigismondo, pretendente alla mano di Ottilia, il professor Hinzelmann con la figlia Claretta e infine l’Arciduca d’Austria…
Con un cast arricchito dalla presenza del Coro del Teatro Sociale, torna in scena giovedì 22 gennaio a Trento la Compagnia “Teatro Musica Novecento” con un grande classico dell'Operetta: «Al cavallino bianco».
Spettacolo coinvolgente e brillante, rappresentato con successo da ormai quasi un secolo in tutti i più importanti Teatri d'Europa, «Al Cavallino Bianco» ha avuto una genesi piuttosto curiosa. La musica di questa operetta, pur firmata dal compositore moravo Ralph Benatzky, ha avuto in realtà a ben cinque autori. Le cose sono andate così. All'inizio degli anni Trenta del secolo scorso, stava suscitando ondate di ilarità sulle scene tedesche una spiritosa commedia scritta da Oskar Blumenthal e Gustav Kadelburgm nella quale si faceva un'allegra satira sulla villeggiatura presso i laghi d'alta montagna. Fu la schietta comicità della vicenda a suggerire a due esperti uomini di teatro berlinesi, Erich Charell e Hans Müller, di trarne lo spunto per una spassosa commedia musicale: uno spettacolo a metà strada fra operetta e rivista, che Ralph Benatzky portò al successo componendo uno spartito davvero vario, fresco e gioioso. Il successo fu immediato e nel novembre del 1930 il Berliner Tageblatt, recensendo la prima mondiale de «Al Cavallino Bianco», scrisse: «Questa operetta è un abbonamento per la felicità».
Questo è anche lo spirito dell’allestimento della Compagnia “Teatro Musica Novecento” che la presenta con una drammaturgia ricca e spumeggiante e con i personaggi ben caratterizzati nella loro peculiare simpatia. La regia è di Alessandro Brachetti, con Stefano Giaroli alla direzione dell'Orchestra “Cantieri d'Arte”.
Tutto si svolge nell'elegante cornice di un Hotel sulle rive del lago di San Wolfango, fra le montagne austriache del Salzkammergut. La proprietaria, Gioseffa (Susie Georgiadis), corteggiata senza successo da Leopoldo (Domingo Stasi), suo primo cameriere, è infatuata dell’avvocato Piergiorgio Bellati (Antonio Colamorea), cliente abituale dell’albergo, a cui sempre riserva la stanza migliore. Giunto all’albergo, Bellati trova però la sua camera già assegnata a Zanetto Pesamenole (Francesco Mei), industriale veneziano, e a sua figlia Ottilia (Livia Farnese), della quale immediatamente si innamora, suscitando però un’insana gelosia nel cuore di Gioseffa che licenzia Leopoldo, reo di seccarla con le sue continue profferte amorose. A complicare la situazione giunge Sigismondo (Alessandro Brachetti), pretendente alla mano di Ottilia. Ma il successivo arrivo di Claretta (Silvia Felisetti), figlia del professor Hinzelmann (Marco Falsetti), gli farà ben presto dimenticare Ottilia. Tra i due nasce un flirt, favorito anche dalla complicità della stessa Ottilia e dell'avvocato Bellati. Al “Cavallino Bianco”, dove giunge perfino l’Arciduca d’Austria, c’è gran festa e Leopoldo, immediatamente richiamato nell’hotel come aiuto ai preparativi, è protagonista di un grosso scandalo. A causa della gelosia che nutre nei confronti di Gioseffa, si vendica invitando l’Arciduca ad abbandonare l’albergo non ritenendolo degno di ospitarlo. L'illustre ospite però farà capire all’ostessa quanto Leopoldo sia innamorato di lei. E' così che Gioseffa, convinta dai saggi consigli dell’Arciduca, licenzia Leopoldo come capo cameriere e lo assume come marito.
Molti sono in questa Operetta i brani divenuti celebri e conosciuti non solo dagli appassionati di questo genere di spettacolo: il duetto fra Leopoldo e Gioseffa Mi pare un sogno, un'illusion e quello fra Ottilia e l'avvocato Bellati Negli occhi tuoi c'è un non so che, e poi ancora il brano corale Nel Salzkammergut, la divertente entrata E' Sigismondo il più elegante e il più giocondo e la Marcia dei tiratori.
Sul palcoscenico del Teatro Sociale, dove il sipario si alzerà alle 20.30, giovedì 22 gennaio saranno anche il Corpo di Ballo “Novecento” con le coreografie di Salvatore Loritto ed il Coro del Teatro Sociale diretto da Luigi Azzolini, chiamato quest'anno ad arricchire l'allestimento con l'esecuzione di alcune delle partiture più coinvolgenti dell'intera Operetta, ad iniziare da quando ci spiega che «'Al Cavallino' è l'Hotel più bel, fra i monti azzurri ed il ciel; è il dolce asilo che invita a farci godere la vita».
da € 16,00 a € 30,00
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara