Codroico-Scherer

L'Arte ricomincia da Codroico-Scherer

Mostra

“Dove eravamo rimasti”, aveva esclamato Enzo Tortora, riaprendo il suo Portobello in tv, dopo il periodo drammatico dei suoi processi. Ecco, la ripartenza. Con sollievo e soddisfazione anche la Presidenza del Consiglio provinciale riaccende le sue sale espositive – dopo tre mesi e mezzo di pandemia e di severo lockdown – riannodando un filo spezzato dall’emergenza sanitaria.

Il 7 marzo a palazzo Trentini aveva chiuso i battenti la mostra monografica su Cirillo Grott, con la splendida “Nefertiti di Guardia” e le molte, diverse espressioni dei trent’anni di creatività dello scultore folgaretano.

Ora rieccoci, venerdì alle ore 18 apre al pubblico in via Manci “Codroico-Scherer, astrazione e realtà”, un’esposizione double-face, un confronto diretto tra le astrazioni dell’architetto trentino Roberto Codroico e le complesse figurazioni del novantaduenne artista venostano Robert Scherer.

Di mostra contrappuntistica parla Fiorenzo Degasperi, autore dei testi critici in catalogo. Segni e colore (acrilico) di Codroico, dunque, dialogano e si contrappongono ai volti e ai corpi dipinti con diverse tecniche da Scherer, in un arco di tempo che va dagli anni ‘50 ai Novanta.

La rassegna – inizialmente prevista in primavera – diventa un frutto estivo. A volere e rendere possibile l’evento è stato il Club Trento Castello Carf dell’Inner Wheel. L’associazione femminile presieduta da Lucia Zanetti Vinante, dopo avere portato il Codroico a esporre a palazzo Roccabruna nel 2018, questa volta promuove una mostra a specchio, tra due
artisti tra loro amici di lunga data. A curare l’esposizione sono lo stesso Roberto Codroico e con lui Markus Scherer e Ursula Schnitzer. La suggestione che sta sullo sfondo è quella della coppia Wassily Kandisky-Gabriele Muenter, con il grande maestro che dal 1911 s’inoltra nell’avventura della piena astrazione, mentre lei rimane fedele alla scelta del figurativo.