Gli anni, i mesi, i giorni. La Cina dalla Rivoluzione culturale alla Pandemia
di e con Yan Lianke: interprete Monica Demattè
Chiudiamo la nostra rassegna ‘Svelando l’Oriente’ con un grande scrittore, più volte candidato al Nobel per la letteratura, conosciuto e apprezzato per la sua irriverenza nei confronti del potere, capace di raccontare i giorni della reclusione forzata, la Cina contemporanea e l’impotenza della letteratura.
Quando, due anni fa, Yan Lianke fu nostro ospite in libreria fu capace di raccontare il terribile periodo della Rivoluzione culturale, la cancellazione dell’arte e della letteratura dalla Cina, i milioni di vittime: un capitolo di storia moderna troppo spesso ignorato. Lianke, che si collegherà da Pechino, ha rilasciato ad alcune testate italiane le sue riflessioni sui giorni della reclusione forzata che hanno caratterizzato questo nostro anno.
Ad aiutarci nell’incontro che presenta una sua complessità tecnica, legata al fuso orario ed alla difficoltà dei cinesi di accedere alla rete, la sinologa trentina, curatrice d’arte, Monica Demattè, autrice di ‘Cineserie’ che si è prestata a fare da interprete nell’eccezionale circostanza. Yan Lianke non parla una sola parola in lingue diverse dal cinese.
Yan Lianke (1958), considerato uno tra i maggiori scrittori cinesi contemporanei, è nato nella provincia del Henan e vive oggi a Pechino. Le sue opere, spesso censurate in patria, sono tradotte in tutto il mondo e gli sono valse l’assegnazione, nel 2014, del prestigioso Premio Franz Kafka.
Per l’editore nottetempo sono stati pubblicati Il sogno del Villaggio dei Ding (2011), Pensando a mio padre (2013) e I quattro libri (2018), finalista al Man Booker International Prize. ‘Gli anni, i mesi, i giorni’ ha venduto in Cina piú di un milione di copie e ha vinto il Premio Lu Xun, l’equivalente del National Book Award.
La trama de ‘Gli anni, i mesi, i giorni’, il libro di cui parleremo nell’occasione
I due romanzi brevi raccolti in questo libro sono vividi e affascinanti quadri di vita contadina ambientati sui Monti Balou, catena immaginaria della provincia cinese del Henan.
Con prodigiosa intensità, lingua cristallina e immaginazione rigogliosa, Yan Lianke esplora la durezza delle esistenze dei suoi protagonisti, alla mercé di destini avversi e di una natura potente, inesorabile, a tratti feroce.
Ne emergono racconti intrisi di empatia e di un senso delle cose lirico e al contempo epico: nel primo caso, un vecchio e il suo cane accecato dal sole combattono strenuamente e in totale solitudine per tenere in vita una piantina di granturco, mentre intorno a quel miracoloso stelo verde la siccità e la carestia accendono il paesaggio di ocra e di un crudele rosso fuoco.
Nel secondo, una madre vedova di quattro figli disabili si incaponisce a mutare il destino delle sue creature, fino alle conseguenze estreme. Queste figure sparute e tuttavia potentissime nelle loro lotte indomabili si incidono profondamente nella mente del lettore, mentre lo sfondo della natura campeggia sul racconto – e “sopra le teste degli uomini” – imperioso, enigmatico e implacabile.
partecipazione gratuita