Specialità trentine. Cereali, legumi e frutta sulle antiche sponde dell'Adige
Interviene Mauro Rottoli, archeobotanico dei Musei Civici di Como e docente universitario
Con “Specialità trentine. Cereali, legumi e frutta sulle antiche sponde dell'Adige” si conclude giovedì 26 maggio, alle ore 17.30, al S.A.S.S., lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, in piazza Cesare Battisti a Trento, il ciclo di conferenze nell'ambito della mostra “Ostriche e vino. In cucina con gli antichi romani”. L'incontro è tenuto da Mauro Rottoli, archeobotanico dei Musei Civici di Como e docente universitario. L'iniziativa e la mostra sono a cura dell'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento.
Ci sono alimenti “antichi” e alimenti che sono entrati nella nostra dieta da pochi anni o da pochi decenni. Cibi di moda e cibi che non si usano più. Ogni volta che invasioni, migrazioni e commerci hanno messo in contatto popoli diversi, anche il mangiare è cambiato: sono state introdotte nuove pietanze, che hanno affiancato e “contaminato” i cibi della tradizione. Quando i Romani hanno unito gran parte del mondo antico è stato possibile conoscere e impiegare in tutto l’Impero alimenti fino allora confinati in aree ben distinte del mondo. Come sempre avviene, qualcuno ha immediatamente accolto le novità, altri le hanno invece guardate con sospetto. Cosa è avvenuto in Trentino con l’arrivo dei Romani? Come è cambiata la dieta vegetale? I dati archeobotanici raccolti negli scavi archeologici non possono restituirci il sapore dei cibi antichi, ma ci informano sull’alimentazione prima e dopo la romanizzazione, sulle pietanze antiche e sulla loro continuità nel tempo, sulle novità introdotte e divenute parte della tradizione.
Informazioni
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Soprintendenza per i beni culturali
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