Trentino scrigno di vita
A PALAZZO TRENTINI TUTTA LA BELLEZZA DELLA FAUNA ALPINA
Non li vediamo, ma abitano il folto dei nostri boschi, le radure delle nostre montagne, gli angoli più segreti del territorio alpino. Quattro fotografi naturalisti trentini - Tomaso Baldassarra, Silvio Lujs Bejarano, Ivan Callovi e Daniele Dallabona – ce li svelano con le loro immagini di straordinaria efficacia comunicativa, che da oggi si possono ammirare nelle sale espositive del Consiglio provinciale di Trento.
I soci di Tetraon - l’associazione che dal 2014 si dedica appunto alla ricerca e documentazione fotografica del “mondo nascosto” - sono i protagonisti della mostra “Trentino, scrigno di vita”, inaugurata poco fa a palazzo Trentini dal presidente Walter Kaswalder ed elogiata dall’assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti e dall’assessore regionale Lorenzo Ossanna.
In catalogo il presidente del Consiglio provinciale collega e inquadra questa iniziativa culturale anche con l’importanza della recente modifica della Carta costituzionale, laddove all’articolo 9 ha inserito tra i principi fondamentali della nostra
Repubblica la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, nonché la tutela degli animali.
L’allestimento di via Manci 27 a Trento è interessante per il valore fotografico delle opere, ma anche perché i ricercatori del Muse – Osvaldo Negra, Karol Tabarelli de Fatis e Maria Vittoria Zucchelli – hanno collaborato con il Consiglio provinciale e le hanno corredate di schede esplicative, preziose sotto il profilo didattico e scientifico. Il visitatore scopre così “chi sono” la rana verde, il biacco e altri serpenti, la salamandra pezzata, i nostri rapaci notturni, la rara pernice bianca, gli ungulati delle vette, i galliformi alpini, la lepre variabile e altre meraviglie della natura che ancora resiste all’antropizzazione del territorio e al cambiamento degli habitat.
Per dirla con i ricercatori del Muse, che scrivono nel catalogo, “i grandi e piccoli organismi che l’ipertrofia di un’umanità invadente e distratta relega nell’ombra o spinge in spazi-tempi ritagliati ai margini del nostro”.
Al momento inaugurale di poco fa Baldassarra – a nome del gruppo – ha spiegato che gran parte delle foto sono state scattate nella zona della val di Fiemme. E che il movente di tutta questa paziente opera – in atto da ormai 6 anni – è senz’altro condividere la bellezza eccezionale delle terre alte trentine. Ad applaudire i fotografi c’era Patrizia Famà per il Muse e c’erano anche il vicepresidente del Consiglio regionale Luca Guglielmi e i consiglieri provinciali Cia, Cavada,
Paoli, Moranduzzo e Paolo Zanella.
Per chi volesse poi approfondire il lavoro del gruppo Teatraon, si consiglia caldamente di navigare in www.ilmondonascosto.com , il sito web che valorizza il frutto complessivo di un lavoro lungo e tecnicamente molto complesso, fatto di pazienti e sapienti appostamenti nel profondo delle foreste, nei silenzi delle praterie d’alta quota, tra le balze rocciose delle cime.
Ingresso libero