Arriva MUSE H2O
"Un planetario di rilievo planetario": con questo motto il Museo delle scienze di Trento festeggia i cinque anni e guarda avanti
MUSE H2O: a cinque anni dalla sua inaugurazione il Muse, forte dei suoi 3.200.000 visitatori, guarda oltre e annuncia che nell’aprile 2019 il museo si arricchirà di un planetario.
Il perché del suo nome è spiegato dalla sua forma: si comporrà infatti di tre sfere, una grande, l’Ossigeno, e due più piccole, le due molecole d’Idrogeno, che in planimetria descrivono una grande molecola d’acqua.
La sfera grande sarà sede di un teatro digitale con proiezioni sferiche con 80 sedute. Oltre ai temi dell’astronomia, il planetario presenterà un programma di documentari e fiction su temi di natura, ambiente, esplorazione e di cinema sperimentale.
Le due sfere più piccole avranno una destinazione multifunzione tra attività educative, di formazione e di esposizione. In particolare questi spazi saranno la vetrina dei risultati della ricerca trentina: qui tutti i settori di ricerca dell’Ateneo di Trento e quelli delle Fondazioni di ricerca FEM e FBK potranno condividere i loro traguardi con la comunità locale e il pubblico da fuori provincia e, al contempo, stimolare nei più giovani la passione per la ricerca scientifica e tecnologica.
La caratteristica forma a “molecola d’acqua” del MUSE H2O sarà portatrice di un messaggio “planetario” dal momento che la sua forma verrà rilevata dalle mappe satellitari, divenendo così una rappresentazione fisica dell’identità culturale del MUSE e del Trentino, in termini di attenzione ai temi fondamentali della sostenibilità ambientale. MUSE H2O è dunque un planetario dedicato all’infinità dello spazio e allo stesso tempo alla dimensione finita delle risorse planetarie, con la molecola dell’acqua quale simbolo della risorsa più preziosa, sulla quale si gioca tutto lo scenario del futuro sostenibile dell’umanità.
MUSE H2O sarà realizzato all’interno dell’attuale quadrante nord-est del parco del Palazzo delle Albere. L’apertura è prevista per aprile 2019.
Durante l'incontro di presentazione degli eventi connessi al V compleanno del Museo, il direttore Michele Lanzinger ha parlato dei "primi cinque anni di vita come occasione per riflettere sul futuro".
"Il Muse è un ente strumentale della Provincia autonoma di Trento e in questo ambito di ruoli e interdipendenze tra strutture viene declinata la nostra programmazione strategica - ha esordito -. Alcuni passaggi fondamentali, alcune trasformazioni radicali che il Muse ha realizzato in questi anni sono da considerare un patrimonio da non disperdere; la capacità di generare conoscenza a partire dalla ricerca scientifica praticata in prima persona, ad esempio. La ricerca scientifica ha “illuminato” in questi anni il percorso culturale del museo con la concreta traduzione delle specifiche conoscenze in azioni di sviluppo locale.
Per quanto riguarda il futuro, il Muse è stato tra i primi a livello internazionale ad aver posto al centro della propria visione i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, assunti come strategia globale da perseguire entro il 2030 dalle Nazioni Unite. Il MUSE li ha intercettati fin dalla loro enunciazione, portandoli progressivamente al centro del modo di intendere la nuova identità del museo e spostando la programmazione ben oltre l’antico trittico di conservare, studiare, esporre.
Accanto all’attenzione verso il patrimonio materiale o immateriale conservato, un compito che non può certamente essere dimenticato per i musei è quello di un’intensa partecipazione civica. Si tratta di una bellissima sfida per i musei che si trovano a poter rileggere e sperimentare un paradigma del tutto nuovo: essere luoghi di conservazione dei patrimoni e allo stesso tempo importantissimi laboratori di elaborazione di futuro. Si tratta quindi anche di un impegno super concreto per il MUSE che, nell’accingersi a compiere i suoi primi cinque anni di attività, si trova nelle condizioni di poter intervenire in questi nuovi e stimolanti ambiti".
30/07/2018