Il Pci di Berlinguer e Napolitano

Due protagonisti della politica italiana attraverso la lettura di Finetti: un partito comunista compatto e coeso?

Continuano con l'incontro-dibattito “Il PCI di Berlinguer e Napolitano” mercoledì 20 aprile alle ore 17,30 nella “Sala degli Affreschi” della Biblioteca comunale (Via Roma 55), gli incontri organizzati dalla Biblioteca Archivio del CSSEO. Intervengono Marco Boato, Ugo Finetti e Fernando Orlandi. Introduce Massimo Libardi.

"Per molti anni - spiega Finetti - è stata accreditata l’idea di un Partito Comunista Italiano compatto e coeso, un monolite, insomma, in grado di assumere le decisioni coerenti con i suoi ideali. Le correnti erano vietate e il gruppo dirigente doveva sempre apparire unito, mentre il dibattito interno e le divisioni in seno alla Direzione rimanevano segreti.

Non era così. Botteghe oscure. Il Pci di Berlinguer & Napolitano, l’ultimo lavoro di Ugo Finetti, ci mostra la vita interna della Direzione del PCI, seguendo le “vite parallele” di Enrico Berlinguer e di Giorgio Napolitano, che sin da giovanissimi aderirono al PCI di Palmiro Togliatti ricevendo presto incarichi rilevanti.

Napolitano, cresciuto all’ombra del leader della “destra” comunista, Giorgio Amendola, appare ora il principale collaboratore ora il principale antagonista di Berlinguer, erede del “centro” togliattiano. Finetti ci mostra come l’accordo e il dissenso tra i due leader comunisti animano le principali scelte del PCI, dal “compromesso storico” all’“eurocomunismo”, dal periodo in cui il PCI è stato nella maggioranza di governo (culminato con l’assassinio di Aldo Moro) al ritorno all’opposizione in contrasto soprattutto con il PSI di Bettino Craxi.

Emerge, da questa ricerca, la coralità del vertice comunista (con aspetti e interventi finora sconosciuti dei suoi protagonisti, da Nilde Iotti a Pietro Ingrao, da Luciano Lama ad Achille Occhetto) e il modo nuovo in cui la sinistra italiana cominciò ad affrontare temi oggi attuali come le riforme istituzionali, il sistema elettorale maggioritario e il finanziamento dei partiti.

Sono molte le vicende degli anni Settanta e Ottanta prese in esame da Finetti. Non si può non ricordare il lancio della questione morale nella famosa intervista rilasciata da Berlinguer a Eugenio Scalfari e pubblicata da Repubblica nel luglio del 1981. Napolitano criticò le posizioni del segretario con un articolo dell’Unità, utilizzando a questo fine innanzi tutto le riflessioni togliattiane sulla centralità della politica.

Napolitano si trovò così ad essere al centro di una sorta di processo intentatogli da Berlinguer. Processo che si concluse con lo spostamento del futuro capo dello Stato da un ruolo centrale in Segreteria a quello meno rilevante di capogruppo alla Camera.

Connessa alla questione morale c’è il tema dei finanziamenti al partito che Finetti affronta in appendice con l’esame di fatti e di dichiarazioni rilevanti come quelle di Berlinguer: “Siamo ricorsi a finanziamenti deprecabili ma perché nel ricorrervi il disinteresse personale dei compagni è stato assoluto” (1975). E ancora: “Dire la verità al Partito? Non possiamo mettere tutte le cifre in piazza” (1979)".

Ugo Finetti, giornalista e saggista, è stato vicepresidente della Regione Lombardia dal 1985 al 1992. In Rai dal 1978 al 2008, è stato caporedattore e responsabile di programmi televisivi e radiofonici in particolare sui paesi dell’Unione Europea; direttore di Critica Sociale, vicepresidente del Centro Studi Grande Milano e presidente dell’Istituto di scienza della pubblica amministrazione dal 2011 al 2014. Tra i suoi libri: La Resistenza cancellata (Ares, 2003), Togliatti-Amendola(Ares, 2008), Storia di Craxi (Boroli, 2009), e Il caso Tobagi (Critica Sociale, 2010).

Botteghe oscure. Il PCI di Berlinguer e Napolitano di Ugo Finetti è pubblicato dalle Edizioni Ares  (2016, pp. 320, € 15,00).

Ugo Finetti

19/04/2016